E’ stato dichiarato il dissesto del bilancio del Comune di Carini e, al momento, non ci sono soldi per prorogare il contratto dei dei dipendenti precari: ben 105 sui 238 totali. Il sindaco, Giovì Monteleone, attende con ansia che il governo nazionale dia il via libera alla proroga, nonostante il dissesto, dei precari e che la Regione Siciliana confermi la copertura economica per questa operazione. L’articolo 28 della legge di stabilità, infatti, prevede un apposito fondo per i retribuire i precari dei comuni che hanno dichiarato in dissesto.
“Vogliamo scongiurare la paralisi dei servizi erogati ai cittadini, raccolta dei rifiuti compresa – spiega a BlogSicilia il sindaco di Carini. – Fino ad ora ci siamo riusciti. Ma se i governi di Roma e Palermo tarderanno nel dare il via libera ai fondi per la proroga dei precari, i disservizi saranno inevitabili”.
Il contratto dei dipendenti precari, quasi la metà dell’organico comunale, è scaduto proprio sabato (30 aprile), giorno i cui il sindaco Monteleone si è visto costretto a dichiarare il dissesto finanziario del Comune che amministra da quasi un anno.
“Non avremmo voluto arrivare a questa situazione drammatica per il nostro Comune – ha detto il sindaco in Consiglio comunale annunciando il dissesto. – L’amministrazione Comunale ha fatto tutto quanto è stato possibile fare, assumendosi le sue responsabilità , e pur essendo consapevoli del fatto che la situazione finanziaria del Comune era disperata , abbiamo in questi dieci mesi lottato con tutte le nostre forze e le risorse disponibili per evitare il dissesto sapendo che esso comporta enormi sacrifici per i cittadini , per gli stessi dipendenti e per la credibilità del Comune”.
Il primo cittadino di Carini, esponente del Pd, non esita a individuare quelli che ritiene i responsabili del dissesto, ovvero i due sindaci di centrodestra che lo hanno preceduto: Gaetano La Fata e Giuseppe Agrusa. “Non si poteva pretendere che in 10 mesi si potesse porre rimedio alla malamministrazione degli ultimi quindici anni. Senza risorse economiche, senza strumenti , con il personale, mal distribuito, con progressioni verticali che hanno creato 43 categorie D ( dirigenti) su 238 dipendenti lo smantellamento del corpo dei vigili urbani , la quasi cancellazione del personale per i servizi di manutenzione , i fitti passivi , il carrozzone clientelare dell’ Ato e la enorme massa debitoria ereditata da chi ci ha preceduto”.
Ma il sindaco Monteleone comunque non getta la spugna e predica ottimismo: “Questo paese ha tutte le potenzialità per risanare e rilanciare la propria economia , noi siamo più carichi di prima, con lo stesso entusiasmo con la stessa passione con l’amore smisurato per questo paese con il sacrificio che ci contraddistingue porteremo avanti il nostro compito fino in fondo”.
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