Il Tribunale amministrativo regionale della Sicilia ha accolto un ricorso presentato dalla Apcoa Parking Italia srl e condannato il Comune di Palermo per il mancato ripristino tempestivo della sosta a pagamento nelle zone blu, dopo la fine dell’emergenza sanitaria legata al Covid. Una decisione che riconosce il danno subito alla concessionaria.

La vicenda ha origine nel marzo 2020, quando, a causa della pandemia e delle conseguenti misure restrittive imposte a livello nazionale, il Comune di Palermo sospese la sosta tariffata in tutta la città. Il provvedimento è stato adottato con ordinanza dirigenziale a marzo 2020, per limitare la circolazione e ridurre i rischi di contagio. Il Comune di Palermo terminata l’emergenza non ha riattivato il servizio, causando un prolungato mancato incasso per la società concessionaria.

Con diffida del 19 maggio 2020, l’azienda aveva invitato il Comune a ripristinare immediatamente la sosta tariffata nelle zone blu concesse ma, nonostante le rassicurazioni, il Comune di Palermo non ha riattivato la sosta a pagamento. La società Apcoa assistito dagli avvocati Alessandro Palmigiano e Licia Tavormina ha presentato ricorso al Tar.

La prima sezione, presidente Aurora Leto, estensore Domenico De Falco, ha accolto il ricorso stabilendo che “è ravvisabile la responsabilità dell’amministrazione nella mancata adozione tempestiva di ritiro dell’ordinanza di sospensione delle tariffe nelle zone blu, allorché erano già state ripristinate condizioni di normalità degli spostamenti”.

A fronte della richiesta risarcitoria di oltre 400.000 euro, il Tribunale ha stabilito il diritto della società concessionaria a ottenere un risarcimento, determinando criteri specifici per la quantificazione del danno, tra cui il decremento del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019, la riduzione del traffico veicolare nel 2020, eventuali incentivi ricevuti e gli interessi fino al momento del pagamento. Il Comune ha ora 90 giorni per procedere al risarcimento.

“Ancora una volta – ha commentato l’avvocato Alessandro Palmigiano – il Comune di Palermo è stato condannato per il ritardo nell’intervento. L’inefficienza della pubblica amministrazione, così come spesso accade per le vicende che riguardano i cittadini, non può gravare sulle imprese che hanno obblighi da rispettare in termini di costi aziendali e dipendenti. Auspichiamo che il Comune, adesso, provveda e ponga rimedio agli errori del passato”.