Il tribunale di Palermo ha condannato Giovanni Palazzolo, insospettabile imprenditore a 16 anni e 10 mesi di carcere per associazione mafiosa e istigazione alla corruzione di un finanziere.

Nei giorni scorsi la Direzione investigativa antimafia aveva sequestrato all’imputato, 70 anni, originario di Carini, beni per un valore 2,5 milioni di euro: case, terreni e il 50 per cento di un’impresa di costruzioni. L’imprenditore lavora nei settori dell’edilizia, della logistica e della ristorazione. L’indagine sul fondatore della Gls di Carini (la società non è coinvolta nel sequestro) nasceva dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Antonino Pipitone e Gaspare Pulizzi. Ad aprile 2024 fu coinvolto nel blitz denominazione ‘Nemesi’. Secondo quanto accertato l’imprenditore avrebbe gestito la latitanza del boss Salvatore Lo Piccolo.

Il tribunale di Palermo ha stabilito il sequestro di nove immobili, tra terreni e fabbricati, nonché del 50% del capitale sociale di una Sas, una società, operante nel settore dell’edilizia, beni tra le province di Palermo e Trapani. Il 10 aprile del 2024 nell’ambito dell’operazione “Nemesi”, era stato arrestato dalla Dia con l’accusa di associazione mafiosa e riciclaggio, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Palermo su richiesta della procura distrettuale di Palermo.

Le indagini hanno fatto emergere una sproporzione tra i redditi dichiarati e gli acquisti e gli investimenti realizzati, questi ultimi di valore significativamente superiori alle entrate”, spiega la Dia.