Le misure di contenimento del coronavirus quasi certamente dureranno ancora a lungo. E’ già ‘saltata’ la data del 25 marzo per la riapertura delle attività commerciali e quasi certamente anche la scadenza generale dell’ordinanza prevista per il 3 aprile non potrà essere rispettata. Si va verso un prolungamento del decreto che probabilmente sarà prorogato almeno fino al 25 aprile se non al 1 maggio.
Il dato lo si evince dall’andamento dei contagi. Nelle previsioni degli esperti utilizzati dal governo il picco doveva arrivare il 18 marzo ma così non è stato. Sono ancora alti i numeri dell’epidemia con 33.190 casi (4.480 in più rispetto a ieri) e un numero complessivo di contagiati, comprese vittime e guariti, pari a 41.035 nel Paese.
Non si tratta più di una crescita esponenziale nelle aree più colpite ma è prevedibile che nei prossimi giorni continueranno ad aumentare. C’è poi l’incognita del meridione dopo i due grandi esodi da Nord a Sud e la possibilità che regioni come la Sicilia abbiano un picco ritardato rispetto al resto del Paese, cosa questa molto temuta dal governo regionale che già oggi, con 340 casi e con il forte incremento dei pazienti in terapia intensiva, intravede un allarme crescente per l’isola.
Per vedere un rallentamento bisogna comunque aspettare ancora, finché non si faranno sentire gli effetti delle misure restrittive adottate il 9 marzo ed estese a tutto il Paese l’11 marzo. Considerando che per avere dei benefici bisogna attendere da 14 a 21 giorni dall’inizio delle restrizioni, una riduzione dei casi potrebbe avvenire intorno alla fine del mese. E’ difficile, attualmente, anche calcolare quando arriverà il picco dei casi. Le prime stime, riportate nella pagina Facebook “Analisi numerica e statistica, dati Covid 19” gestita da fisici e matematici, lo collocano, adesso, in un periodo ancora ampio, compreso fra il 2 e il 12 aprile con uno slittamento di due settimane rispetto alle previsioni del governo.
“In generale, dice il fisico Giorgio Sestili, in Italia si sta registrando un tasso di incremento dei casi del 14%: “decisamente il più basso rispetto al resto d’Europa”, che si trova in piena crescita esponenziale, con un tasso del 34,7% nei Paesi dell’Unione Europea e in particolare del 33,2% in Germania, del 18,4% in Spagna e del 18,2% in Francia. Sono dati, prosegue Sestili, dai quali emerge che “il nostro Paese si trova in una fase più avanzata dell’epidemia, con numeri più alti da gestire e uno stress per il Servizio sanitario nazionale”, e “che si avvicina anche il momento in cui vedremo una decrescita”.
Da oggi, intanto, scattano le nuove restrizioni stabilite con un decreto del Presidente della Regione . In Sicilia vietata l’attività sportiva all’aperto ed anche le passeggiate. Per far fare la passeggiata al cane non ci si potrà allontanare dal proprio domicilio, al supermercato si potrà andare solo una volta al giorno al massimo e la domenica tutti i negozi dovranno restare chiusi, anche gli alimentari.
Per far rispettare queste e tutte le altre norme in vigore già da prima in campo scende anche l’esercito a fianco delle forze dell’ordine per rafforzare i controlli
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