La corsa a sindaco vive un momento diverso. Gli aspiranti candidati alla poltrona di primo cittadino si sono ritrovati  al DeGustiArte, la kermesse sulle eccellenze siciliane, dedicata al vino, arte, show cooking e realtà imprenditoriali siciliane di successo, che si svolgerà a Palermo, a Villa Filippina per tutto il weekend.

A poche settimane dalle elezioni che si terranno il 12 giugno l’evento è stato l’occasione per un confronto serrato tra gli aspiranti sindaci di Palermo.

Ogni candidato ha avuto a disposizione tre minuti per rispondere a due domande estratte a sorte, tra quelle proposte dal pubblico presente, sui temi più scottanti e le questioni spinose che affliggono la città di Palermo.

Grande assente al dibattito il candidato del centrodestra Roberto Lagalla.

Assente anche il candidato della lista “Per Palermo 1 di noi” Gaetano Cammarata.

Regole più severe contro la movida selvaggia

Ad aprire il confronto è stata Rita Barbera, ex direttrice dell’Ucciardone, che sulla selvaggia movida palermitana e sull’esasperazione dei residenti del centro storico per via dei rumori assordanti, immondizia e inciviltà, ha sottolineato l’esigenza di lavorare per garantire i diritti di tutti con regole stringenti sugli orari e sui ristoratori.

“Una buona amministrazione – ha dichiarato Rita Barbera – è quella che riesce a garantire i diritti e gli interessi legittimi di categorie di persone o cittadini. Questi due interessi possono essere funzionalmente avvicinati attraverso le regole. Solo regole molto precise possono garantire in maniera giusta la posizione delle due parti”.

In merito all’emergenza rifiuti la candidata ha, poi, proposto un decentramento per zone, accompagnato da percorsi educativi che aiutino il cittadino ad effettuare una raccolta differenziata corretta e sconti sulla tari e altri provvedimenti in grado di premiare i comportamenti virtuosi.

Emergenza sepolture: un nuovo cimitero e un nuovo forno crematorio 

È stata poi la volta del candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli che sull’emergenza sepolture a Palermo ha ribadito la necessità di creare un nuovo cimitero e realizzare un nuovo forno crematorio: “Sento balbettare quasi tutti sulla vicenda del cimitero. Io voglio essere chiaro. Serve un nuovo cimitero a Palermo. Sono poco innamorato del fatto che lo si faccia a Ciaculli o in un’altra area della città, ma ritengo che una città di 750.000 abitanti abbia bisogno di una nuova area cimiteriale. Ricordo che nel 2009 è stato votato un progetto per la realizzazione di un nuovo cimitero a Ciaculli. In questi ultimi 15 anni ne avremmo potuti realizzare forse due per la capienza e poi c’è un tema che riguarda il forno crematorio del Comune di Palermo. Non so in quanti sanno che il forno crematorio del Comune di Palermo ha circa 30 anni di vita. È costato più ripararlo nel corso degli anni che comprarne uno nuovo”.

Amministrazione Orlando: qualcosa non ha funzionato

Sull’operato dell’amministrazione precedente, Ferrandelli ha dichiarato: “Qualcosa non ha funzionato, non ha funzionato nello stile amministrativo, non ha funzionato nei rapporti con la città, con le parti sociali, con i sindacati, con le associazioni di categoria, ma non ha funzionato più nella città perché si è perso questo patrimonio di confronto e di sincronia rispetto ad alcuni provvedimenti. Però vi stupirò con il dirvi che credo che chi dovrà amministrare Palermo debba non distruggere e smantellare tutto, ma debba avere la capacità di proseguire alcune politiche, che possano essere virtuose e dalle quali ripartire, penso alle politiche sull’accoglienza, sui diritti sociali e su alcune attività culturali che andrebbero rilanciate”.

ZTL, solo se non hanno un impatto negativo sui cittadini

Francesca Donato, europarlamentare ex Lega, sul tema dei trasporti ha sottolineato l’esigenza di rivedere in maniera organica il progetto della viabilità di Palermo per creare un sistema di viabilità integrato attraverso una razionalizzazione e un potenziamento dei mezzi pubblici non solo in città, ma anche dei collegamenti con i comuni limitrofi.

Sulle ZTL poi la candidata ha espresso parere favorevole solo laddove questo non crei un impatto negativo sulle attività che insistono in quella zona: “qualsiasi progetto che investa Palermo che vada ad incidere su Palermo e sull’attività lavorativa dei palermitani e sulla loro vita privata non può essere calato dall’alto senza un confronto con le categorie interessate. Ci deve essere un tavolo di confronto, ci devono essere delle scelte condivise che poi vengano realizzate in tempi adeguati”.

Puntare su turismo, identità locale e opere pubbliche

L’architetto Giuseppe Catalano, candidato della lista Forza Palermo, ha ribadito l’esigenza di puntare su una serie di interventi che rilancino il turismo, la cultura e l’identità locale e la necessità di investire nelle opere pubbliche strategiche per la città di Palermo.

Per uscire dalla crisi occorrono programmi e progettualità

Per il candidato del centro-sinistra Franco Miceli per affrontare la crisi del comune, in dissesto con 600 milioni di euro, dovuto al mancato introito di tributi comunali, occorrono programmi e progettualità, soprattutto in vista dei finanziamenti del PO FESR 2021_2027.

“Noi vogliamo ricontrattare con lo Stato il patto per Palermo. Io credo che il piano di riequilibrio vada rivisto profondamente. Dobbiamo mettere in campo altri elementi che tengano conto della particolare situazione in cui si trova il Comune di Palermo e creino le condizioni affinché il Comune possa avviarsi verso un processo di sviluppo.

Per Miceli sul PNRR il Comune ha già perso delle opportunità. Per affrontare le nuove sfide bisognerà puntare sulla rigenerazione urbana, sulla trasformazione della città da città monocentrica a policentrica, rendendola attrattiva per gli investitori esteri.

No al tram in via Libertà. Lavoriamo su potenziamento dei mezzi pubblici e sulla metropolitana leggera

Infine, per Ciro Lomonte, architetto appassionato di storia e arte della Sicilia, è necessario non solo procedere con l’informatizzazione, ma conoscere a fondo gli impiegati e la macchina comunale per capire quali sono i reali problemi e ostacoli al suo interno.

Alla domanda “Tram in via libertà sì o no?” il candidato ha risposto un secco no contro lo scempio di una via che ha una sua nobilità, un asse ben servito da alcuni autobus, ribadendo: “Noi dobbiamo puntare non su questo demenziale spreco di risorse che porta adesso con soltanto tre linee più di 10 milioni di euro di disavanzo al Comune di Palermo all’anno, ma dobbiamo lavorare sull’aumento degli autobus e sulla metropolitana automatica leggera”.

 

 

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