Misure di lotta al Covid19: green pass sì, green pass no, e la confusione regna sovrana.
A denunciarlo l’artista palermitano Angelo Duro, comico, attore, scrittore e personaggio televisivo che ha raccontato, attraverso i social quanto gli è accaduto.
Duro al momento sta promuovendo il suo nuovo tour, il cui titolo è “Da vivo”.
Prosegue Duro: “Ovviamente, anche un bambino lo capisce, non era mia intenzione offendere il prete o attaccare la chiesa. Vi ringrazio per la stima ma non sono ancora così forte. Forse tra qualche anno. Ma adesso no. Le mie incursioni, come avete visto, sono state solo un modo per evidenziare disuguaglianze, sì insomma, le cazzate, fatte da chi sta gestendo l’emergenza sanitaria. Scelte che hanno penalizzato molti settori, tipo, in questo caso, il mio, appunto. E lasciato a casa, senza lavoro, migliaia di persone, senza dirgli neppure che fine avrebbe fatto la loro professione”.
L’artista chiede: “La domanda che pongo è sempre la stessa: perché sui mezzi pubblici, a scuola, al supermercato, nei comizi e in tanti altri posti, si può accedere senza green pass e senza restrizioni, e nei teatri invece non è possibile? Ah? C’è qualcuno che me lo dice? Perché io, che sono ignorante, non ci capisco nulla. Se ci fosse qualche intellettuale a delucidarmi, con un linguaggio povero e infantile, forse lo capirei. Ma non c’è”.
Aggiunge l’artista: “Anche al Ministero degli Interni, dove giorni fa sono stato invitato, non sono riuscito ad avere una risposta chiara. Quindi, in attesa che qualcuno mi delucidi sulla questione, mi auguro che il parroco, che è un uomo di chiesa, perciò, sicuramente, una persona comprensiva e disponibile ad aiutare e ad ascoltare gli altri, ritiri la denuncia a mio carico, che tra l’altro è pure una denuncia penale, e accolga il mio invito ad incontrarci nuovamente di persona, per chiarirci e magari avere la possibilità di ricevere anche il suo supporto”.
Conclude Duro: Ho commesso un peccato per dar voce e sostenere il mio settore, settore con migliaia di posti di lavoro in pericolo da due anni. Vorrei essere punito con ventidue padre nostro, sedici atto di dolori, venticinque Ave Maria, mettici pure sei Salve Regina, ma non merito una denuncia penale. La pena l’ho già subita con due anni di stare a casa a non fare nulla e a sopportare i miei familiari. Più pena di questa. Un saluto”.
La protesta-provocazione di Angelo Duro aveva avuto come teatro, è proprio il caso di dirlo, una chiesa di Roma, in zona Prati. La sua iniziativa è stata motivata dalla volontà di destare attenzione sul settore dello spettacolo, dal momento che è stato rinviato il suo tour, a causa delle restrizioni legate alla capienza ridotta dei teatri.
Duro si è presentato sull’altare della chiesa, iniziando il suo show trasmesso sui social. Il parroco ha immediatamente interrotto l’esibizione dell’artista che ha voluto manifestare il proprio dissenso contro i provvedimenti nazionali che, giusto per fare un esempio, non prevedono tamponi o green pass per partecipare alle celebrazioni religiose.
Duro si sta esibendo in alcuni luoghi dove non esistono restrizioni sugli ingressi. E’ stato anche in alcuni supermercati di Milano con Emis Killa e sui bus di Brescia con Fabio Rovazzi.
La sua protesta ironica, in giro per l’Italia è finalizzata ad aiutare il settore dello spettacolo.
Ha infatti più volte dichiarato: “Una volta che il pubblico si è vaccinato, perché non si possono aprire i teatri con capienza al 100%?”