Sarà assegnato a Palermo, all’Auditorium Rai di viale Strasburgo 19, il XVIII Premio “Rosa Balistreri e Alberto Favara”. La commissione del Premio, composta da Pino Apprendi, Mario Azzolini e presieduta dal Maestro Mario Modestini, ha individuato quattro personalità che, con i propri sforzi e la propria professionalità, si sono dedicati alla promozione di una immagine volitiva del popolo siciliano e della sua identità culturale. Personalità che ci hanno raccontato, ognuno col proprio linguaggio espressivo, la nostra Isola non come mera estensione geografica ma come una precisa civiltà, completa, portatrice di uno straordinario disegno di integrazione tra valori tradizionali e la complessità umana, sociale, culturale contemporanea. I nomi dei quattro vincitori della XVIII edizione sono: l’etnomusicologo Sergio Bonanzinga, il pittore Gaetano Porcasi, l’artista Debora Troìa e la giornalista Laura Nobile, recentemente scomparsa.
“Elegie di borgata”, una manifestazione che vuole far rivivere la cosiddetta “antropologia del pronto intervento” (frase coniata dal fondatore del centro di Etnostoria Aurelio Rigoli per indicare che lì dove qualcosa sta per svanire per sempre bisogna intervenire subito per valorizzarla), si svolgerà il 23 novembre alle 18.00.
Il Premio “Rosa Balistreri e Alberto Favara” è patrocinato dalla Presidenza dell’Ars, dalla Fondazione Ignazio Buttitta, dall’associazione “Conca d’Oro” e dal Comune di Palermo. Negli anni è stato assegnato ad eminenti personalità: per citarne solo alcuni, sono stati insigniti del Premio lo storico Cesare Bermani, il giornalista e scrittore Melo Freni, il poeta Ignazio Buttitta, il cantante e attore teatrale Beppe Barra, il Sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo Francesco Giambrone, la musicista Giovanna Marini e la scrittrice e cantautrice Marilena Monti.
Il Premio onora la memoria di due grandi protagonisti della cultura e del canto popolare siciliano.
Alberto Favara, nato a Salemi nel 1863, allievo prima del Conservatorio di musica di Palermo e discepolo poi di Antonio Scontrino, fu l’autore del Corpus – due fondamentali volumi che si trovano al Museo Etnografico Siciliano intitolato a Giuseppe Pitrè – che ha tramandato ai nostri giorni melodie, ritmi di danze e di lavoro, musiche strumentali, grida di venditori del folklore siciliano.
Rosa Balistreri, nata a Campobello di Licata nel 1927, ha dato, con la sua voce calda e profonda, spessore ai temi più vivi dell’insoddisfazione e delle lotte dei nostri lavoratori delle miniere o dei contadini siciliani, al grido delle donne assoggettate ancora ad una cultura profondamente maschilista, alla rabbia, al dolore, alla rassegnazione degli ultimi.
“Terra can un senti
Ca nun voi capiri
Ca nun dici nenti
Vidennumi muriri!
Terra ca nun teni
Cu voli partiri, e nenti ci duni
Pi falli turnari.”