“Non vogliamo sottoporci a un ricatto mediatico da parte della tv russa. Se prima della trasmissione non ci faranno avere la documentazione relativa al gruppo sanguigno di Olesya e dell’eventuale test del Dna non parteciperemo ad alcun collegamento televisivo”.

Lo dice all’Ansa l’avvocato Giacomo Frazzitta, il legale che assiste e parla anche a nome di Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, dopo che la tv russa ha rilanciato la vicenda di Olesya Rostova, una giovane in cerca della madre che sarebbe stata rapita dai nomadi quando aveva quattro anni, proprio come la bimba scomparsa a Mazara del Vallo il primo settembre del 2004.

“Senza questa documentazione – ribadisce il legale – non parteciperemo ad alcuna trasmissione né passerella televisiva e chiuderemo ogni rapporto con la tv russa”. “Abbiamo accettato la loro proposta di un ‘faccia a faccia’ in tv – spiega ancora l’avvocato Frazzitta – con l’obiettivo di fornire alla Procura che indaga tutta la documentazione scientifica necessaria a fare chiarezza. In mancanza di ciò chiederemo alla magistratura di svolgere direttamente tutti gli accertamenti del caso con una rogatoria internazionale, ma non siamo disposti a una strumentalizzazione mediatica della vicenda”.

“Non condividiamo le modalità ma comunque vada noi andremo sempre avanti” è l’ultimo messaggio di speranza lanciato oggi da Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, in attesa dei risultati dei test del sangue sulla ragazza russa Olesya Rostova che stabiliranno se la ventenne sia la piccola scomparsa in Sicilia. La giovane nei giorni scorsi aveva lanciato un appello in tv a Mosca per trovare la sua mamma dopo essersi smarrita da piccola riaccendendo le speranze di tutti. “Anche se non condivise le modalità, rimaniamo in attesa dei risultati…Cautamente speranzosi” ha scritto pochi minuti fa la signora Piera Maggio in un messaggio sulla propria pagina Facebook firmato anche dal padre biologico di Denise, Pietro Pulizzi.

Un messaggio che ribadisce quella cauta speranza che da giorni i familiari di Denise portano nel cuore pur sapendo che tra le possibilità c’è anche un’altra delusione. Tutto è nato quando la ventenne Olesya Rostova si è presentata in un trasmissione televisiva locale raccontando di essere stata rapita da piccola e di essere finita in un campo rom nel 2005. L’età corrispondente e la sua somiglianza con Piera Maggio è stata notata da qualcuno che ha segnalato il caso alla trasmissione “Chi l’ha visto?”  facendo di nuovo

È partita subito la richiesta di esami del sangue per verificare la compatibilità del gruppo sanguigno della ventenne, preludio a un possibile ma successivo esame del Dna. Qui però è arrivata la sorpresa con quelle “modalità non condivise” dalla famiglia di Denise Pipitone e cioè la scelta di rendere noti i risultati del test del sangue su Olesya Rostova solo Lunedì 5 aprile, giorno di Pasquetta, e solo nel corso del programma televisivo “Let them talk” in onda sulla tv russa, Primo Canale. “Ringraziamo di cuore  tutti coloro che in questo momento ci sono vicini. Comunque vada noi andremo sempre avanti” scrivono Piera Maggio e Pietro Pulizzi.

“Piera purtroppo è abituata in questi anni a ricevere segnalazioni, alle attese non ci illudiamo mai e ormai queste procedure le prendiamo in maniera molto asettica. Nel caso di specie c’è una storia che è quella di Olesya che ha che ha commosso tutti, ha commosso pure Piera e logicamente questo ha toccato il cuore. Se il test è compatibile, cosa che tutti noi spereremo, è la speranza del cuore che però deve fare i conti con la scienza” ha spiegato a Fan page.it il legale Giacomo Frazzitta.

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