“Verremo a Monreale se potremo fare ammirare ai nostri ospiti la Cattedrale”. Cristina Paciello, inviata da Dolce & Gabbana in Sicilia per sondare il territorio e per valutare se ci fossero state tutte le condizioni per presentare l’evento “Alta Sartorialità”, si era presentata al parroco della Cattedrale di Monreale, Don Nicola Gaglio, con questa premessa. La incontro a conclusione dell’evento: “Siamo rimasti entusiasti per la scelta della location offerta ai nostri ospiti e per l’esito della manifestazione”.
“Mi sono sentito investito di un grande senso di responsabilità nei confronti della città, di tutta la cittadinanza – spiega Don Gaglio -. Ne ho quindi parlato con l’Arcivescovo, Mons. Pennisi, con il quale abbiamo condiviso subito la decisione”.
Siamo a fine 2016 quando si comincia a discutere con la casa di alta moda. Le loro richieste, ben precise, vengono vagliate, e in alcuni casi ridimensionate.
“E’ consuetudine che alcuni ospiti vengano, per vari motivi, accolti anche in orari di chiusura, la sera. Il tema dell’accoglienza, di cui spesso parla Papa Francesco, va declinato anche in tal senso. Tra le opere di misericordia che la Chiesa è chiamata a fare c’è quella di donare la bellezza, che la Chiesa deve custodire nel migliore dei modi, ad un mondo che è affamato di bello. Siamo chiamati ad accogliere e a mostrare quello che materialmente non è nostro, ma che abbiamo ereditato e che dobbiamo tramandare. Questa è la nostra preoccupazione”.
“Ho visto diversi occhi inumidirsi alla vista dei mosaici del Duomo, ne sono rimasti folgorati”, racconta Don Gaglio. “Amazing, amazing”, continuavano a ripetere con gli occhi rivolti all’insù gli invitati provenienti da ogni parte del mondo. E per questo mondo sensibile alla bellezza dei tessuti è stata anche allestita vicino la sagrestia una piccola mostra dei parati sacri custoditi all’interno del museo diocesano. Con spirito di accoglienza l’Arcivescovo Pennisi ha voluto anche aprire agli ospiti, circa 400 persone, le porte del palazzo arcivescovile consentendo, dalle sue terrazze, di ammirare la Conca D’oro.
“Il signor Dolce è rimasto impressionato dall’accoglienza ricevuta a Monreale, come anche a Palermo”, racconta Cristina Paciello. “Anche l’organizzazione del comune è stata impeccabile, grazie al lavoro del dirigente, l’architetto Cangemi, e dell’assessore D’Alcamo, con i quali si è subito instaurato un rapporto di grande collaborazione”.
Durante i giorni precedenti la sfilata, sui social network si sono sprecati i commenti più fantasiosi sulla donazione fatta dagli stilisti alla Diocesi. Un aspetto importante sul quale bisogna fare chiarezza. “Non abbiamo chiesto nulla. Non volevamo venisse fatta alcuna donazione. Chi viene ti onora, è già di per sé una ricchezza aggiunta, e se gli ospiti giungono da tutto il mondo tutto diventa ancora più gioioso. Perché ogni persona porta qualcosa di sé, non tutti siamo uguali, ma tutti siamo unici”.
La casa di moda ha però insistito nel volere lasciare un’offerta, giusto per coprire le spese, come sono abituati a fare in altre occasioni. “Ho specificato che avrei utilizzato la somma ricevuta per scopi ben definiti. 5000 € sono stati così destinati al restauro della tomba di Guglielmo, 5000 € per il restauro delle persiane della Sala Rossa e del portone del Palazzo Arcivescovile, 3000 € per aiutare famiglie bisognose”. Sono già pervenuti diversi scatoloni contenenti capi di abbigliamento per i bambini.
“La donazione nasce da un loro desiderio, se tu hai la gioia di accogliere le persone non puoi porre vincoli”.
Intanto la risonanza mediatica per la città di Monreale ha superato ogni aspettativa. In questi giorni una emittente televisiva nipponica, avendo visto il servizio sull’evento “Alta Sartorialità”, ha contattato il comune di Monreale per venirvi a girare un servizio.
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