Era morto da almeno 15 giorni. Un uomo è stato trovato morto in casa al Villaggio Santa Rosalia, a Palermo in un appartamento di via Giovanni Argento. Viveva solo. A chiedere l’intervento delle squadre di soccorso sono stati i vicini, allarmati da un odore persistente che aveva iniziato a invadere le aree comuni del palazzo, un segnale che ha trasformato un vago sospetto in una terribile certezza.
Da giorni, un odore acre e insolito si faceva strada lungo le scale e i corridoi dell’edificio.
Inizialmente ignorato, quel sentore è diventato sempre più intenso, fino a rendere l’aria irrespirabile. I residenti, dopo aver tentato invano di contattare il loro vicino, hanno compreso che qualcosa di grave poteva essere accaduto. La decisione di chiamare i soccorsi è stata unanime. Sono intervenuti una squadra dei vigili del fuoco che hanno aperto la porta d’ingresso. Una volta aperta la porta, la scena che si è presentata ai loro occhi è stata drammatica: il corpo dell’uomo giaceva all’interno, in un avanzato stato di decomposizione che confermava come la morte fosse sopraggiunta da molto tempo.
Immediatamente dopo la scoperta, l’area è stata messa in sicurezza per consentire l’intervento dei Carabinieri, giunti sul posto per avviare le indagini. I militari hanno eseguito i primi rilievi all’interno dell’abitazione, cercando elementi utili a chiarire le circostanze del decesso. Dai primi accertamenti non sarebbero emersi segni di effrazione sulla porta o alle finestre, né elementi che possano far ipotizzare una morte violenta o il coinvolgimento di terze persone. L’ipotesi più probabile, al momento, è quella di un malore fatale che ha colpito l’uomo mentre si trovava da solo tra le mura domestiche.
La salma è stata trasferita all’istituto di medicina legale a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sarà l’esame autoptico, disposto dal magistrato di turno, a stabilire con esattezza le cause e la data presunta del decesso. Parallelamente, le forze dell’ordine stanno lavorando per ricostruire le ultime settimane di vita della vittima, cercando di rintracciare parenti o amici che possano fornire informazioni.
(Foto Michael Emergency)






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