La polizia di Stato la scorsa notte ha trovato e sequestrato una piantagione di canapa indiana a cielo aperto.
Nel cuore di Pallavicino, non lontano dalla via Patti, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno seguito la scia di un odore inconfondibile che li ha portati a ridosso di un appezzamento di terreno delimitato da un cancello chiuso. All’interno di quel terreno era già visibile una vistosa pianta di marjuana.
Mentre gli agenti si apprestavano ad eseguire controlli più accurati e che sarebbero passati attraverso la rottura del lucchetto e l’ispezione dei luoghi da parte del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, è giunto un uomo che ha affermato di essere il proprietario del terreno, rendendo spontanee ammissioni sulla illecita coltivazione.
L’uomo ha condotto gli agenti all’interno di una stalla ubicata sempre su quel terreno, ove si trovavano 73 porzioni di rami con inflorescenze di canapa, lunghi circa 40 cm, appesi ad un filo e lasciati ad essiccare.
Sul terreno, invece, si potevano contare 4 piante di canapa, alte 2,5 e larghe 1,5 ed altri arbusti parzialmente essiccati.
I luoghi sono stati posti sotto sequestro ed il proprietario denunciato a piede libero ed indagini sono in corso per identificare eventuali complici.
I carabinieri hanno arrestato per produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente due cugini A D.M. e M.D.M. di 33 e 36 anni.
I militari hanno notato i due uscire da un’abitazione rurale a Misilmeri, e hanno deciso di perquisire l’immobile trovando più di 3 chili e mezzo di marijuana già esiccata, 8 piante, un bilancino, materiale per il confezionamento e più di 1500 euro.
I cugini sono stati ristretti agli arresti domiciliari, su disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida.
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