La proposta

Educazione alimentare, ambientale e stili di vita sani nelle scuole, via alla proposta di legge

Il Presidente della Commissione Difesa di Montecitorio Nino Minardo ha presentato una proposta di legge per introdurre l’insegnamento dell’educazione alimentare, ambientale e stili di vita sani nelle scuole, università e negli enti di istruzione e formazione di Forze Armate, Forze di Polizia e di Pubblico Soccorso. “E’ l’ora di dare spazio nelle scuole e nel mondo della formazione all’educazione alimentare, ambientale e agli stili di vita sani” dice.

Cosa prevede la proposta

Obiettivo della proposta di legge presentata da Minardo e firmata da numerosi deputati di maggioranza è dunque l’introduzione a partire già dal prossimo anno scolastico e accademico della materia ‘educazione alimentare, ambientale e stili di vita sani’. Il nuovo insegnamento promuoverà gli stili di vita sani e la conoscenza delle basi della nutrizione, delle scelte alimentari salutari ma anche delle etichette alimentari e della sostenibilità alimentare. “Da anni – spiega Minardo – l’Organizzazione mondiale della Sanità e l’Unione Europea invitano a dare uno spazio importante nelle politiche istituzionali e nella scuola all’educazione ai consumi alimentari e poi ci sono i dati allarmanti che arrivano dalle rilevazioni effettuate in particolare sulla popolazione giovanile che individuano nelle cattive abitudini alimentari e nella pratica di stili di vita poco sani la causa dell’aumento dell’obesità e la degenerazione in numerose patologie”.

“Azione per salvaguardia della salute”

Così Minardo ha annunciato la presentazione a Montecitorio di una proposta di legge per introdurre il nuovo insegnamento nelle scuole, nelle università e negli enti di formazione. “Non si tratta solamente di aggiungere una nuova materia ai curricula scolastici e universitari – continua il presidente della Commissione Difesa di Montecitorio – ma di avviare un’azione preventiva attraverso la formazione per la salvaguardia della salute delle nuove generazioni. Si tratta di un investimento culturale a livello nazionale che si tradurrà, tra l’altro, nel sostegno al reddito degli agricoltori locali, nel consumo di cibo sano e di qualità a più basso impatto ambientale, con conseguente incremento dell’occupazione nel settore primario e nelle attività connesse, nella riduzione dei costi della sanità grazie ad una maggiore prevenzione delle patologie correlate alla cattiva alimentazione e agli stili di vita e alimentari inadeguati” conclude Minardo.

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