Nuova aggressione alla Nona Sezione del carcere Ucciardone questo pomeriggio. Un detenuto di origine italiana per futili motivi ha aggredito a calci e pugni due agenti in servizio al primo piano. Un terzo agente è rimasto ferito nel tentativo di soccorrere i colleghi.
“Il vicesegretario regionale Cnpp Giuseppe Zabatino denuncia con forza come la misura sia ormai colma: la Nona Sezione è diventata la sezione della “caccia all’agente”.
In soli sei mesi, circa 30 appartenenti alla Polizia Penitenziaria hanno dovuto ricorrere alle cure dei nosocomi cittadini per aggressioni subite, spesso scatenate da futili motivi e senza alcuna conseguenza per i responsabili, continua Zabatino, Il segretario nazionale Maurizio Mezzatesta ha più volte segnalato l’allarme, arrivando perfino a depositare un esposto alla procura di Palermo unico sindacato al momento che chiede alla magistratura di intervenire. Ma la situazione rimane immutata: nella Nona Sezione viene concentrato un mix ingestibile di detenuti, tra cui soggetti con gravi problematiche psichiatriche, e il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Il personale che vi presta servizio è ormai veterano nel subire aggressioni: non c’è un solo agente che non sia rimasto vittima almeno una volta, spesso riportando lesioni anche gravi. Solo ieri altri tre colleghi sono stati refertati con prognosi di 7 giorni, salvo complicazioni.
Eppure, nonostante la violenza quotidiana e l’indifferenza delle istituzioni, gli Agenti della Nona Sezione dimostrano una dignità e un coraggio encomiabili: più volte aggrediti, tornano a prestare servizio senza abbassare la testa, garantendo la sicurezza e l’ordine. Per questo il personale merita una lode speciale, simbolo di resilienza e di fedeltà al giuramento fatto allo Stato.
Il Cnpp/Spp esprime solidarietà totale e vicinanza agli Agenti feriti, ribadendo che è inaccettabile continuare a sacrificare la salute e la professionalità delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria. Pretendiamo interventi immediati e concreti: più sicurezza, più tutela e la fine di questa scandalosa indifferenza istituzionale.






Commenta con Facebook