I ladri hanno cercato di scassinare il Postamat allo Zen in via Gino Zappa a Palermo. Hanno utilizzato l’esplosivo per fare saltare in aria lo sportello bancomat dell’ufficio postale.
Un assalto in piena regola, pianificato con cura ma conclusosi con un nulla di fatto: nonostante la devastazione, il sistema di sicurezza ha retto e i criminali sono stati costretti a una fuga precipitosa a mani vuote. Le indagini sono condotte dal commissariato San Lorenzo. L’esplosione è stata così potente da scagliare detriti, pezzi di lamiera e plastica in un raggio di 10-15 metri. Nonostante il fragore che ha svegliato il quartiere nessuno ha chiamato il 112.
Secondo la prima ricostruzione degli inquirenti, i ladri avrebbero agito con brutalità e rapidità: prima hanno preso a mazzate la struttura esterna del Postamat per creare una fessura, poi vi hanno inserito un ordigno artigianale. Una volta acceso l’innesco e raggiunta una distanza di sicurezza, hanno provocato la deflagrazione. Tuttavia, la cassetta di sicurezza interna, che custodiva il denaro contante, ha resistito all’urto, mandando in fumo i piani della banda.
Il silenzio del quartiere e le indagini All’arrivo delle forze dell’ordine, molti residenti erano affacciati a balconi e finestre, svegliati dal fragore, ma nessuno avrebbe chiamato il 112 durante il raid, né fornito indicazioni sulla via di fuga dei ladri. L’area è stata messa in sicurezza dagli artificieri, intervenuti per escludere la presenza di residui esplosivi inesplosi che potessero minacciare l’incolumità pubblica. Successivamente, gli esperti della Polizia Scientifica hanno effettuato i rilievi tecnici.
Fondamentale per le indagini è il ritrovamento di una mazza, abbandonata vicino al Postamat e sequestrata dagli agenti. L’oggetto, utilizzato probabilmente con dei guanti per infrangere la cornice dello sportello, sarà analizzato in cerca di tracce biologiche. Al vaglio degli investigatori ci sono anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, che potrebbero aver ripreso i volti travisati o il mezzo usato per la fuga.
Doppio colpo fallito La notte brava della banda – si ipotizza siano gli stessi autori – non si è limitata alle Poste. Poco dopo, o forse poco prima, i ladri hanno tentato di svaligiare un’attività di ristorazione situata a poche centinaia di metri da via Zappa. Anche in questo caso, il colpo è fallito grazie all’attivazione del sistema nebbiogeno del locale, che ha costretto i criminali a desistere.
L’incubo del ritorno della “Banda del botto” L’episodio ha riacceso i timori di una nuova ondata di furti con esplosivo. Il modus operandi ricorda infatti la scia di assalti avvenuta due anni fa: nel 2023, nell’arco di soli due mesi, furono tentati ben sei colpi tra Altarello, corso Calatafimi, Arenella, Brancaccio, Villa Tasca e Passo di Rigano. Di questi, solo uno andò a segno (alla Banca di credito cooperativo di Altofonte e Caccamo), fruttando 50 mila euro. La preoccupazione degli inquirenti è che la banda possa continuare a colpire finché non riuscirà a mettere le mani sul denaro.






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