parla il senatore del pd

Faraone sul M5S: “Di Maio trasformista, noi niente a che vedere con questo ectoplasma mutante”

“Mi ha colpito l’articolo di oggi sul Foglio e credo che Luigi Di Maio ci debba delle spiegazioni. Credo le debba a chi ha votato il Movimento 5 Stelle e a tutti gli italiani. Emerge chiaramente che la cantilena ripetuta da Di Maio sui programmi compatibili è una truffa“. Lo scrive su facebook il senatore del Pd Davide Faraone.

“Così com’è una truffa la storiella – prosegue Faraone – che quello dei 5Stelle è il primo e l’unico programma basato sulla partecipazione e sulla democrazia diretta online. Perché quello votato dagli iscritti – recuperato oggi dal Foglio e condiviso da milioni di italiani con il loro voto del 4 marzo – è sparito ed è stato sostituito in segreto con un programma in pdf diverso, non votato da nessuno. Eravamo abituati a partiti che tradivano il programma presentato agli elettori, la Terza Repubblica dei grillini inaugura invece la stagione dei programmi che mutano a mutare delle stagioni.

Noi non siamo abituati a parlare male dei nostri avversari politici, promuoviamo le nostre idee. Però quando è troppo è troppo. Hanno fatto e fanno campagna contro i trasformisti, giusto, ma loro che fanno i trasformisti programmatici cosa sono? Con un programma preciso sono diventati il primo partito in Italia, raggiungendo il 32% e adesso lo cestinano diventando il primo caso, nella storia della nostra repubblica, di trasformismo che coinvolge un intero partito e i rispettivi gruppi parlamentari.

“A questo trasformismo, consumato ai danni del popolo dei cinquestelle e a tutte le persone intelligenti, noi dobbiamo opporci. Allora – conclude Faraone – finiamola con i contratti e parliamo di visione. Smaschereremo la truffa e scopriremo che sulla visione – la collocazione internazionale dell’Italia, l’Europa e le politiche economiche – non abbiamo niente a che spartire con questo “ectoplasma mutante”. D’altronde, cosa possiamo aspettarci da chi parla di due forni, uno con la Lega e uno con il Pd, due partiti radicalmente diversi, che diventano assolutamente interscambiabili per un “movimento” senza principi. Un programma per ogni forno, un partito che diventa di destra o di sinistra, al bisogno. Non c’è alcuna differenza tra chi cambia casacca e chi cambia programma. Si chiama sempre trasformismo. Trasformismo 4.0, probabilmente”.

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