Anche oggi a Palermo la Polizia di Stato celebra il 169° Anniversario della sua Fondazione all’insegna del motto “esserci sempre”.

Le celebrazioni si svolgeranno, ancora una volta, nel rigoroso rispetto delle regole normative volte alla tutela della salute collettiva. In provincia di Palermo sotto la guida del Questore Leopoldo Laricchia, sono stati conseguiti importanti risultati operativi.

Infatti, dal 1° aprile 2020 al 31 marzo dell’anno in corso sono state 5516 le persone denunciate per vari reati e 874 quelle arrestate; sono stati sottoposti a controllo 83.527 veicoli.

Complessivamente, inoltre, sono state identificate 331.218 persone. Sul fronte della polizia giudiziaria, con le operazioni “Sister White” del 19 dicembre e “Showdown” del 4 febbraio, i poliziotti della Mobile palermitana hanno smantellato questi gruppi criminali stranieri, ormai vere e proprie associazioni mafiose, capaci di inondare di fiumi di droga le strade del capoluogo.

Con l’operazione “Glauco 4”, la Polizia di Stato ha smantellato associazioni che favorivano l’immigrazione clandestina in Italia e ricorrevano ad illegali prestazioni e dazioni di denaro per soddisfare gli esosi onorari di chi organizzava e gestiva i viaggi della speranza dal continente africano alle coste siciliane.

Ininterrotto anche l’impegno degli agenti palermitani sul fronte del contrasto al crimine organizzato “nostrano”: con le operazioni “Padronanza”, “Ruina”, “Mosaico” ed altre portate a termine nei quartieri di Brancaccio, Cruillas e dello Zen, la Polizia di Stato, con arresti e sequestri, è penetrata nel tessuto criminale di storici quartieri mafiosi cittadini.

Sul fronte del codice rosso, nel contrasto per i reati di violenza di genere che, in tempi di restrizioni e limitazioni dovute all’emergenza epidemiologica, si à registrato un incremento esponenziale pari a 786 casi nel periodo marzo ’20 – marzo ’21. In questo anno di pandemia la posizione delle donne sembra essersi ulteriormente indebolita, tanto da farne la vittima principale della violenza che si svolge all’interno delle mura di casa.

In questo complesso scenario, la polizia di Stato palermitana ha dovuto bilanciare sapientemente, ancora una volta, la forza dell’azione repressiva nei confronti di stalker e soggetti maltrattanti con l’arte della persuasione alla denuncia nei confronti delle vittime.

A ciò si aggiunga anche la considerazione delle difficoltà incontrate nel mondo del lavoro, che ha visto le donne maggiormente esposte agli effetti negativi della pandemia, isolandole ancor di più e, in alcuni casi, privandole dell’indipendenza economica. In questo complesso scenario, la Polizia di Stato palermitana ha dovuto bilanciare sapientemente, ancora una volta, la forza dell’azione repressiva nei confronti di stalker e soggetti maltrattanti con l’arte della persuasione alla denuncia nei confronti delle vittime.

In occasione di questa importante ricorrenza, ci fa piacere ricordare soprattutto le azioni delle donne e degli uomini della Polizia di Stato rivolte al soccorso delle persone.

Gli agenti di polizia si sono contraddistinti anche in azioni rivolte al soccorso delle persone.
Rimarrà impressa per molto tempo l’immagine di un agente delle volanti impegnato ad estrarre un’automobilista dall’abitacolo dell’auto sommersa dalla melma e dai detriti lo scorso 15 luglio, quando un improvviso diluvio rese un sottopasso di viale Regione Siciliana una trappola per tanti automobilisti. In quel frangente, nessun poliziotto palermitano si sottrasse al suo dovere di salvare vite umane. Una pattuglia di poliziotti di quartiere è riuscita a soccorrere una neonata che aveva smesso di respirare portandola d’urgenza in ospedale, dove i medici l’hanno presa in cura.

O ancora quando, lo scorso 4 febbraio, dentro un’abitazione alla Zisa, un bimbo di soli 4 anni Andrea, solo in casa con la nonna, colta da malore, con presenza di spirito ha chiamato il “NUE 112”: al poliziotto che lo ascoltava al telefono ha descritto l’accaduto, riuscendo a fornirgli anche l’indirizzo di casa.

Ha così permesso che la volante lo raggiungesse per prestare i soccorsi alla nonna. Ancora l’11 giugno ed il 12 ottobre, grazie a due staffette effettuate dalla Polizia Stradale, sono state salvate altrettante vite di adolescenti: nel primo caso i poliziotti, con sirene e lampeggianti, hanno aperto un varco nel muro di vetture che congestionavano un tratto autostradale della A19, all’altezza di Termini Imerese in direzione di Palermo, ad un automobilista proveniente da Catania che viaggiava con il figlio in macchina. Quell’intasamento, oltre a rallentarne l’arrivo nel capoluogo, destinazione “Ismett”, avrebbe compromesso l’operazione per il trapianto di un rene al piccolo. Oggi quel bambino vive, gode di buona salute ed è un “amico” dei poliziotti.

Stesso lieto fine per il bimbo di una coppia di turisti che, in ottobre, in provincia di Palermo, ha accusato un malore. L’auto del padre, infatti, che lo avrebbe dovuto trasportare nel capoluogo, ha avuto un’avaria e si è fermata in autostrada, quando il bimbo aveva ormai perso i sensi.

Una pattuglia della Polizia Stradale ha raccolto l’allarme lanciato dai genitori e ha caricato a bordo il bimbo e la mamma, conducendoli all’Ospedale dei Bambini. Anche quel bimbo, oggi, sta bene e da grande sogna di salvare vite indossando la divisa di poliziotto.

Negli ultimi 12 mesi, anche la tutela della salute degli animali è stata oggetto dell’azione di polizia. Basti citare l’episodio del violento maltrattamento, da parte di un cittadino rumeno che, in preda ai fumi dell’alcool, lanciava verso le vetture in sosta un cucciolo di meticcio.

Un gesto sconsiderato che, a fronte dei guaiti del cagnolino e della riprovazione degli astanti, si è più volte ripetuto in modo crudele. Quando i poliziotti sono giunti su segnalazione dei cittadini, hanno bloccato l’uomo e preso in cura il meticcio, poi affidato al servizio comunale.

Ogni giorno di quest’anno difficile ha costituito, per ciascuna donna e ciascun uomo della Polizia di Stato, un impegno incondizionato al fianco dei cittadini, nella consapevolezza della personale esposizione al rischio di contagio, col supporto dei sanitari dell’Ufficio Sanitario provinciale della Polizia di Stato, che non hanno mai fatto mancare i dispositivi di protezione individuale e da ultimo si sono impegnati con abnegazione e successo nella campagna vaccinale.

Ciò che quest’anno però ha segnato il cuore dei poliziotti palermitani è sicuramente il ricordo dei colleghi, Felice e Francesco, che ci hanno lasciato proprio a causa del Covid.