La sicurezza è diventata uno dei principali asset della società moderna. Ma cosa c’è dietro a un mondo sempre più orientato alla tecnologia e all’intelligenza artificiale? Ne abbiamo parlato a Talk Sicilia con Filippo Basile, manager del gruppo KSM.

KSM, cinque generazioni nel segno della sicurezza

La storia del gruppo inizia più di un secolo fa ed oggi KSM è arrivato alla quinta generazione di manager della famiglia Basile. Tutto inizia con il marchio Piave, perché così si chiamava l’azienda fondata dai Basile. E’ passato più di un secolo e il concetto di sicurezza s’è evoluto, s’è trasformato.

Il gruppo KSM è un’impresa dal cuore siciliano – spiega Filippo Basile – che ha maturato la sua vocazione nel settore, proiettandosi in una dimensione prima nazionale e poi internazionale. Investimenti, competenze e la ricerca delle tecnologie più moderne per restare al passo coi tempi”. Detta così, sembra facile. Ma trasferire il core business di una company che si occupa di sicurezza in una dimensione strettamente collegata al mondo dell’information technology è stata impresa ardua.

La sicurezza è cambiata, oggi si punta sull’intelligenza artificiale

Dai porti agli aeroporti, dalle istituzioni finanziarie al mondo della grande industria: la sicurezza è uno dei fattori critici per il successo e la sostenibilità di un’impresa. “C’è una evoluzione importante nel mondo della sicurezza e questo avviene ogni istante grazie alla tecnologia. Stiamo passando da un concetto tradizionale di sicurezza, che all’inizio si basava sui concetti di custodia e di sorveglianza, tanto per fare un esempio, a metodologie e sistemi applicativi mutuati dall’intelligenza artificiale”, afferma Basile.

Siamo entrati nell’era della cybersecurity

Siamo entrati nell’era della cybersecurity. I governi mondiali, le principali firm globali hanno posto in cima alla loro priorità il pattern della cybersecurity. Con KSM, la Sicilia può dirsi all’avanguardia. Per Filippo Basile, quindi, la possibilità di accedere a sistemi di cybersecurity  è per gli stakeholder “una priorità importantissima. Basta pensare alla necessità di proteggere i sistemi operativi di una città, di una banca p di un’azienda dal rischio hacker”.

Per proteggere la sicurezza, però,  è necessario fare un passo alla volta: ”Il nostro metodo inizia ovviamente da una corretta analisi del rischio per comprendere quali possano essere le criticità. Poi, vanno istallate procedure e sistemi che in qualche maniera blocchino l’intromissione di soggetti terzi. Noi stiamo cercando anche di specializzarsi anche in tal senso. Stiamo lavorando a progetti che consentiranno ai nostri clienti di poter disporre di una serie di sistemi dedicati anche alla protezione delle reti informatiche”.

E’ abbastanza complicato spiegare in poche parole e semplici, come funzioni questo meccanismo. “Le valutazioni di sicurezza sono sottoposte all’intelligenza artificiale che consente un monitoraggio costante dei sistemi e delle reti. E’una questione di calcolo matematico. Degli algoritmi dedicati consentono di controllare i rischi, valutarli e lanciare l’alert in caso di possibili intromissioni”.

Strategic Risk, la nuova company del gruppo KSM

Per completare il range dell’offerta il gruppo guidato dalla famiglia Basile ha aggiunto un altro tassello alla galassia KSM. Si chiama Strategic Risk. La sicurezza non può essere eguale per tutti. “Noi abbiamo creato,già qualche anno fa, un’azienda che si chiama Strategic risk – spiega Filippo Basile – che  si occupa chiaramente di verificare e studiare tutte le problematiche. Si parte dall’analisi del rischio su una struttura aziendale per comprendere quali possano essere le problematiche da studiare e risolvere, per poi proporre un modello di security corretto”.

Un rischio chiamato Smart working

Alla scoperta dei segreti della sicurezza di oggi e domani, Basile ci racconta anche quale sia la faglia più critica degli ultimi anni. Si chiama “smart working”. In tempo di pandemia l’abbiamo celebrato come la panacea per tutti i mali e per non bloccare il Paese. Eppure qualche insidia si cela proprio lì.

“Oramai quasi tutti le aziende hanno compreso il valore della cybersecurity – spiega Basile – e quindi il rischio di effrazioni è contenuto. Ma connettendosi da casa tutto diventa più complicato. Le reti non sono sufficientemente protette ed è altissimo il rischio di intromissioni esterne. Si mettono a rischio dati sensibili e segreti industriali. Noi lavoriamo anche su questo fronte, educando i  nostri partner a una concreta cultura della sicurezza”.

Ma quali sono gli ostacoli che incontra ancora oggi un’impresa nel fare business in Sicilia? KSM è un gruppo con una chiara proiezione e delle partnership internazionale. Ma le sue radici e la sua storia sono best of Sicily. Filippo Basile non ha dubbi: la crescita del sistema industriale siciliano è frenato dalla carenza cronica di infrastrutture. E dai trasporti. “Per noi è più facile arrivare a Milano piuttosto che a Ragusa. Ed è paradossale quanto incredibile”.

 

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