Ad oltre 48 ore dall’approvazione della Legge di stabilità siciliana quel che è successo nelle notti dei lunghi coltelli all’Ars e quello che è uscito da sala d’Ercole sono due elementi che possono essere analizzati insieme ma che restano due elementi separati. In pratica, sotto il profilo politico e sotto quello pratico, abbiamo assistito all’analisi ed alla nascita non di una ma di due (o forse addirittura tre sarebbe meglio dire) diverse finanziare. E non perché ci sarà una finanziaria bis, una legge che dovrà essere affrontata a gennaio (o forse molto più in la visto che serviranno le copertura) nata da tutti gli articoli stralciati, ma anche e soprattutto per la genesi delle varie norme.
La finanziaria dell’esecutivo
Una legge finanziaria è quella che tutti abbiamo conosciuto in avvio della discussione, quella in 28 articoli uscita dalla giunta regionale di governo, Articoli densi di scelte precise. Erano già in quella idea di norma di stabilità che venivano previsti gli interventi per il lavoro, gli aiuti per le imprese, i bonus edilizi, la strategia di contrasto ai danni economici derivanti dai dazi americani.
La Finanziaria uscita dalla Commissione Bilancio
Ma passata prima delle commissioni di merito e poi dalla ,Commissione Bilancio la Finanziaria si è gonfiata a dismisura fino a diventare un grosso tomo di 134 articoli. Intatti, per lo più, quelli del governo, in aula sono arrivate anche una quantità di proposte frutto di inserimenti da parte della maggioranza con l’opposizione che ad un certo punto ha addirittura lasciato i lavori per protesta contro questo atteggiamento “onnivoro” dei deputati.
La doppia Finanziaria uscita dall’aula
Guardando al risultato finale non è difficile vedere che da una parte c’è la finanziaria dell’esecutivo quasi integra., Ci sono i 200 milioni per la decontribuzione del lavoro, per il Sicily Working, ci sono gli oltre 200 milioni per la SuperZes, i 15 milioni per il bonus edilizio, c’è (finalmente) l’istituzione del fondo per l’Editoria. Ci sono i soldi in più per i Comuni e l’aumento delle ore per i Pip.
Il governo ha portato a casa la “sua” finanziaria
Insomma le norme del governo ci sono tutte o quasi. Manca solo quella che aveva come idea iniziale di operare per compensare i danni derivanti dai dazi. E su questo norme c’è stata discussione ma non vera e propria “guerra fratricida” come su altre. Insomma il governo la “sua” finanziaria l’ha portata a casa. Lo ha fatto grazie alle interlocuzione nei vertici prima della giunta, lo ha fatto grazie alla capacità di discutere all’interno della giunta, lo ha fatto grazie all’interlocuzione fra Schifani e Galvagno.
L’altra finanziaria, quella delle liti
C’è, poi, l’altra finanziaria, quella delle liti e delle lunghe notti. Una trentina di articoli approvati, altri 70 o poco più, accantonati.So0mno gli articoli nati in Commissione, portati dai singoli deputati o dai singoli gruppi. Su quelli si è consumato uno scontro senza precedenti. E sono quelli gli articoli del maggior andirivieni notturno, delle tante riscritture (per carità anche sulle norme principali ci sono state azioni e riscritture ma niente che abbia stravolto l’0impostazioine originale), degli scontri, delle tensioni, delle liti, delle accuse anche pesanti e con termini sopra le righe.
C’è, dunque, un problema evidente nella maggioranza che va risolto in sede di maggioranza non in sede di giunta. La Legge di Stabilità, alla fine, c’è. Quella dell’esecutivo è nata e viene attualmente coordinata dagli uffici della presidenza per la prossima pubblicazione. Tutto il resto induce ad una riflessione che la maggioranza deve fare riguardando allo spettacolo che ha dato di se stessa






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