I deputati regionali siciliani del M5S Giampiero Trizzino, Giancarlo Cancelleri, Gianina Ciancio e Stefano Zito sono stati sentiti oggi dal procuratore aggiunto Dino Petralia e dal pm Claudia Ferrari nell’ambito dell’inchiesta sulle firme false per la presentazione delle liste del M5S per le elezioni comunali del 2012.

I parlamentari hanno riferito ai magistrati quanto appresero dalla collega Claudia La Rocca che, dopo la puntata de Le Iene in cui si denunciava il fatto, rivelò ai colleghi dell’Ars di aver copiato le sottoscrizioni, visto che le originali erano inutilizzabili per un errore di compilazione, facendo il nome degli altri attivisti coinvolti nella vicenda, tra i quali Claudia Mannino e Samantha Busalacchi.

La La Rocca disse agli altri parlamentari che aveva deciso di parlare con i pm e raccontare loro tutto. Scelta che, dopo di lei, secondo indiscrezioni, avrebbe fatto almeno un altro attivista. La Rocca, rea confessa, è tra gli indagati.

“Aspettiamo i magistrati, L’avviso di conclusione dell’indagine sarò già un passo importante”. Giancarlo Cancelleri, deputato regionale siciliano del M5S, sentito dai pm nell’ambito della vicenda firme fase per le comunali del 2012, risponde così ai giornalisti che gli chiedono quali mosse farà il movimento nei confronti degli attivisti coinvolti. “Chi ha responsabilità – ha aggiunto – avrà delle conseguenze”.

E ai cronisti che gli chiedevano se ci sarà un trattamento di favore per chi, come la parlamentare Claudia La Rocca, ha ammesso il suo coinvolgimento nella vicenda, ha spiegato: “non siamo un discount”.

“La collega La Rocca – ha detto – ci ha informati che non aveva più intenzione di tenersi dentro quel che sapeva e che avrebbe parlato con i magistrati e noi siamo stati ben lieti della sua decisione”.