Ha trovato la salma di sua suocera nella camera mortuaria dell’ospedale Civico tra le formiche e la sporcizia. Ha contattato tutti. Carabinieri, direzione dell’ospedale. Alla fine a rispondere sono stati i militari del Nas di Palermo che hanno eseguito un sopralluogo constatato le condizioni pessime in cui si trovava la camera mortuaria che accoglieva diverse salme e segnalato quanto trovato alla procura di Palermo.

Il racconto di Paola Borruso

“È deceduta mia suocera. Portata in camera mortuaria all’Ospedale Civico di Palermo – racconta Paola Borruso – Le salme alloggiavano in mezzo alla lordura. Un’invasione di formiche sulle salme stesse. Ho dovuto toglierle dal viso di mia suocera, si erano infilate in ogni orifizio e vi risparmio la macabra descrizione. Non ci ho visto più”.

Le telefonate senza risposta

Ha cercato di contattare qualcuno senza successo. “Ho contattato i carabinieri che mi hanno chiesto niente di meno che  fotografare la salma invasa di formiche e portare le foto il giorno dopo per la querela. – aggiunge Paola Borruso – Numeri telefonici a cui non risponde nessuno, mail cadute nel vuoto. Un ringraziamento invece devo farlo ai Nas, che prontamente hanno risposto alla mia telefonata, si sono premurati a contattare il Direttore Sanitario dell’Ospedale Civico Salvatore Requirez, irrintracciabile da noi poveri umani cui faccio appello per una gestione quanto meno più attenta, hanno fatto scattare i controlli, cui è seguita disinfestazione, fuori e dentro la camera mortuaria e mi hanno ricontattata per accertarsi del tutto. Siamo dunque usciti tutti fuori. Lo schifo che è stato trovato in ogni dove è stato indicibile. I bagni sporchi di rifiuti sacchetti neri dei deceduti con vestiti sporchi di liquidi organici e formiche all’attacco pure lì.

La pulizia dopo la denuncia

“Nemmeno la morte ha dignità. Stamattina allertata la ditta Rekeep, raccolta spazzatura fuori. Sanificazione ovunque. Persino la lucidatura del marmo. Peccato che tutto questo riaccadrà di nuovo tra qualche lustro”.

Il monito alla politica

Poi un richiamo ai vertici della politica. “Roberto Lagalla Sindaco, Nello Musumeci, Nello Musumeci, assessore comunale alla Sanità Rosy Pennino, assessore regionale alla Salute  Ruggero Razza, Salvatore Requirez – conclude la donna – e tutti voi sulle vostre poltrone, mi vergogno di vivere in un degrado così. Se non ci fosse stata la segnalazione, il viso di mia suocera sarebbe stato deturpato da una notte di formiche ancor prima che da un decennio trascorso in una bara”.

La replica dell’ospedale Civico

Dal nosocomio palermitano è arrivata la risposta su quanto accaduto: “Da parte dell’azienda ci rammarichiamo e ci scusiamo con i familiari – dichiara Maria Lucia Furnari, Responsabile Direzione Medica di Presidio del Civico –. Purtroppo con le alte temperature può accadere che i familiari consumando cibo e bevande attirino delle formiche. Noi regolarmente facciamo fare disinfestazione e sanificazione dei tutti luoghi dell’ospedale, compresa la camera mortuaria e facciamo la pulizia tre volte al giorno.

Ho fatto mettere degli avvisi dove viene richiesto il consumo di cibo e bibite all’esterno della camera mortuaria e di evitare di portare fiori perché attirano soprattutto in estate le formiche. Fatti come quelli accaduti alla signora non devono accadere, sono inaccettabili”.

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