• Davide Faraone (Italia Viva) e Nino Minardo (Lega) ospiti di Casa Minutella.
  • Tra i temi: Governo Draghi, niente ministri siciliani e Ponte sullo Stretto di Messina.

Il senatore di Italia Viva Davide Faraone, il deputato e segretario regionale della Lega Nino Minardo sono stati gli ospiti della 37ª puntata di Casa Minutella, il talk show di Massimo Minutella, in diretta su BlogSicilia. In studio anche il direttore Manlio Viola.

GOVERNO DRAGHI

Davide Faraone si è detto naturalmente «contento» della nascita del Governo con Mario Draghi e «con le forze politiche lo sostengono in un momento così delicato per il nostro Paese». Il senatore siciliano ha ricordato le tante somme che bisognerà gestire. Non solo i 209 miliardi di euro del Recovery Fund ma anche i «120 miliardi di euro bloccati dalla burocrazia» e i «160 miliardi risparmiati dagli italiani che vanno stimolati a spendere». Per Faraone, insomma, ci sono «tante risposte economiche che possono rappresentare un’opportunità per tirarci fuori dalla crisi ma ci vuole un Paese unito».

Nino Minardo, riferendosi al Governo Draghi, ha parlato di «evento straordinario fine a se stesso per accompagnare il Paese furi dall’enorme crisi sanitaria ed economica. Fondamentale è trovarsi sulle cose da fare con le idee chiare, utilizzando al meglio le risorse del Recovery Fund. Si tratta di una grandissima opportunità anche per la nostra Regione. Lo dico da siciliano. Nella disgrazia generale, infatti, c’è ora un momento unico per la nostra Isola. Occorre intervenire affinché i settori più colpiti trovino le forze per ripartire e affinché s’investa su tutto ciò che è necessario per il futuro, partendo dal turismo».

GOVERNO SENZA MINISTRI SICILIANI

Nino Minardo: «Non considero un problema il fatto che non ci siano ministri siciliani. Mi lascia indifferente perché sono convinto che avremo, come territorio, la massima attenzione e saranno le iniziative a dimotrarlo. L’auspicio è che, tra i sottosegretari, ci sia una buona rappresentanza di siciliani. Sono sereno e convintissimo che oguno di noi, nel nostro ruolo, farà da portavoce rispetto alle istanze del territorio e farà in modo di avvicinare chi sta al Governo ai problemi della Sicilia».

Faraone sulla stessa lunghezza d’onda di Minardo: «Per occuparsi della Sicilia non serve per forza occupare una poltrona. Già sono successe varie cose in favore del Sud come la fiscalità di vantaggio per gli imprenditori che pagheranno il 30% in meno sulle nuove assunzioni; il taglio delle tariffe aree (ma il Covid non ce lo sta facendo godere)… Quando si tornerà alla normalità, tutto questo emergerà».

PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA

Anche sul tema del Ponte sullo Stretto di Messina Minardo e Faraone la pensano allo stesso modo.

Faraone: «Il Ponte è strategico perché renderebbe la Sicilia un’alternativa a Rotterdam. La Sicilia diventerebbe una piattaforma da cui trarre solo vantaggi. Se facciamo il Ponte, saremo anche ‘costretti ad adeguare tutte le infrastrutture e i porti comincerebbero a funzionare davvero».

E Minardo: «Quando parliamo dello sviluppo della Regione non si può non parlare del Ponte sullo Stretto: un’opportunità già nella fase della sua realizzazione per i posti di lavori che creerebbe. Anzi, è assurdo che, ancora nel 2021, ne stiamo ancora parlando. Avremmo già dovuto averlo da qualche decennio. Spero che questo Governo realizzerà quest’opera».

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