I carabinieri della compagnia di Bagheria hanno convocato i familiari di Simona Cinà la pallavolista morta in una piscina durante una festa di laurea a Bagheria.
“Ringraziamo i carabinieri e la procura per l’incontro di oggi che è stato utile. Speriamo di avere delle riposte dall’autopsia che sarà presto, principalmente aspettiamo. E’ stato utile sapere che c’è il supporto della magistratura, della giustizia. C’è, anche da parte nostra, e questo ci aiuta”. Lo ha detto Gabriele Cinà, fratello maggiore di Simona, la ventenne morta durante una festa di laurea in piscina, dopo l’incontro nella caserma di carabinieri di Bagheria. Accanto al fratello di Simona la cugina.
“Simona era una ragazza splendida, era per me una persona molto importante. Mi dava tanta serenità sapere che fosse in vita e adesso un po’ di serenità mi è stata tolta. Parlavamo spesso di pallavolo, perché anche io ci ho giocato, degli studi. Era una ragazza molto studiosa, amava tanto i libri, come la sorella”. Così Gabriella, una cugina di Simona Cinà, davanti la caserma dei carabinieri di Bagheria, ricorda la ventenne morta durante una festa di laurea.
Saranno eseguiti oggi la Tac e i primi esami radiologici sul corpo di Simona Cinà, la giovane pallavolista morta a 20 anni durante una festa di laurea organizzata a Bagheria. Il pm Raffaele Cammarano ha nominato quattro medici dell’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo per i primi accertamenti e poi, giovedì, anche l’autopsia, assieme agli esami tossicologici, che dovranno accertare le cause del decesso. A tutti gli accertamenti medico legali parteciperà anche il perito nominato dagli avvocati che assistono la famiglia.






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