Proseguono gli incontri tra le forze politiche in Sicilia, ufficiali e non, per trovare un accordo in vista delle prossime elezioni regionali. Questa mattina si è riunita a Palermo la segreteria regionale del Pd, convocata dal segretario regionale Fausto Raciti per valutare la situazione, anche alla luce del recente rifiuto del presidente del Senato Piero Grasso all’ipotesi di una sua candidatura per il centrosinistra a Palazzo d’Orleans, e delle dichiarazioni del presidente Rosario Crocetta intenzionato invece a ricandidarsi.

Nel suo intervento, all’apertura della riunione, Raciti ha ribadito la volontà di lavorare per una “coalizione larga, dalla sinistra ai centristi”. Oltre ai componenti della segreteria regionale, nella sede di via Bentivegna a Palermo erano presenti gli assessori Antonello Cracolici e Baldo Gucciardi, il vicepresidente dell’Ars Giuseppe Lupo, il senatore Beppe Lumia e il responsabile regionale dell’Organizzazione del partito Antonio Rubino.

Una riunione a porte chiuse che è sembrata sin da subito destinata a dar vita all’ennesimo nulla di fatto. L’incontro si è concluso alle 15,30.  La segreteria regionale del Pd ha confermato al segretario regionale Fausto Raciti il mandato per lavorare  alla costruzione di una “alleanza larga, che vada dalla sinistra ai centristi”. 

“È stato un confronto utile e sereno – dice Raciti – il partito ha dimostrato di essere più unito di quanto a volte possa apparire dall’esterno, e ringrazio tutti quelli che sono intervenuti stamattina per avere espresso posizioni utili a
costruire una vittoria elettorale”.

A proposito dell’ipotesi di indire le primarie per la scelta del candidato alla Presidenza della Regione, Raciti ha detto:
“Dobbiamo intanto lavorare per costruire una coalizione larga. Incontrerò nei prossimi giorni tutte le forze politiche che si
sono dimostrate interessate a discutere con noi. Ogni scelta verrà presa alla luce di questo confronto. Crediamo che la
nostra forza si misurerà intanto sulla capacità di aggregare energie attorno a un progetto di cambiamento, come abbiamo detto in queste settimane”.

Intanto Ap lancia la propria idea e il proprio candidato il cui nome resta segreto e a destra si riorganizzano le truppe di Berlusconi

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