Ad Ustica, a causa dell’imminente avvio dei lavori di ristrutturazione del Poliambulatorio di Largo Gran Guardia, finanziati con fondi Pnrr, l’Asp di Palermo ha disposto il trasferimento dei servizi sanitari in container normalmente usati in situazioni di emergenza post-calamità.
Una decisione che suscita indignazione e preoccupazione perché si tratta di spazi angusti, privi di sala d’attesa, senza aree coperte per i pazienti, con ambulatori di soli 6 mq che non possono garantire né dignità professionale per i medici né qualità delle cure per i cittadini.
Restano inoltre irrisolte domande fondamentali: dove farà servizio la Guardia Medica Turistica, dove sarà trasferito il Medico di Base, dove troveranno collocazione gli uffici amministrativi indispensabili all’erogazione delle prestazioni e quale destino avrà la camera iperbarica, servizio essenziale per la sicurezza dei sub e per l’economia turistica dell’isola.
Di fronte a questo scenario i Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare “Tutti insieme per Ustica – Controcorrente”, chiedono con urgenza al sindaco Salvatore Militello ed al vicesindaco e responsabile del Poliambulatorio Francesco D’Arca, di adottare un atto istituzionale forte: emanare un’ordinanza che assegni i locali del teatro comunale o il primo piano dell’ex Municipio, oggi inutilizzati, come sede temporanea per i servizi sanitari.
Nel frattempo i Consiglieri annunciano la presentazione di un’interrogazione parlamentare regionale urgente da parte del deputato Ismaele La Vardera, la richiesta immediata di un incontro con l’ASP e con l’Assessore regionale alla Salute e la predisposizione di una petizione popolare che chiunque potrà firmare per difendere il diritto alla salute sull’isola.
“I container non possono essere la risposta alle esigenze di un’intera comunità – dichiarano i consiglieri di minoranza Diego Altezza, Martina Natale e Maria Ailara – Ustica merita rispetto, strutture adeguate e un’attenzione che sia all’altezza della dignità dei cittadini e della professionalità dei medici. La salute non è un optional: la popolazione usticese non può essere relegata in soluzioni di emergenza, soprattutto quando esistono spazi pubblici disponibili e idonei”.






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