La Rap spa, la società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Palermo senza un corrispettivo non deve occuparsi delle vasche di Bellolampo ormai esaurite.
E’ quanto hanno deciso i giudici del Tar di Palermo, presieduti da Calogero Ferlisi che hanno accolto il ricorso presentato dalla società assistita dagli avvocati Salvatore e Luigi Raimondi.
I giudici amministrativi hanno annullato il decreto dirigenziale dell’assessorato regionale dell’Energia emesso dal governo Crocetta del 31 maggio 2016, con il quale unilateralmente da parte della Regione si decideva di dare la gestione post-operativa delle vasche esaurite di Bellolampo.
Un costo notevole per la società, circa 6 milioni di euro l’anno che rischiava di portarla al fallimento. Nel contratto di servizio intercorrente tra il Comune di Palermo e la Rap, stipulato il 6 agosto 2014, si precisa che rientrano tra compiti della società c’è la gestione operativa, chiusura e gestione post operativa della VI vasca della discarica di Bellolampo e di quelle ulteriori che venissero successivamente realizzate e messe in funzione.
“Appare conclamata l’illegittimità del provvedimento della Regione – si legge nella sentenza – che in totale carenza di motivazione ha volturato per intero l’autorizzazione integrata ambientale in capo a Rap attribuendole unilateralmente la gestione ordinaria delle vasche denominate I, II, III, III bis, IV, V e V bis della discarica di Bellolampo, così obliterando l’obbligo di previamente individuare il gestore ordinario cui affidarne la gestione post-operativa”.
Inoltre, il Tar, in accoglimento del ricorso per motivi aggiunti di Rap, ha ordinato “all’assessorato regionale dell’Energia di convocare la conferenza di servizi al fine della conclusione del procedimento, per individuare il soggetto gestore delle vasche dismesse.
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