“Dagli studi della Fabi – Federazione Autonoma Bancari Iitaliani- afferma il Coordinatore FABI SICILIA Carmelo Raffa – emerge che per effetto dell’aumento selvaggio dei tassi operato dalla Banca Centrale Europea un milione di famiglie italiane si è già trovata in difficoltà e non ha onorato le ultime rate. Risultano impagate nel territorio nazionale, a marzo del 2023, circa 15 miliardi di euro (14,9 per la precisione)”.
“E la nostra Sicilia? Si chiede e risponde Raffa, si trova tra i primi posti su crediti vantati dalle banche che sono vicini alle sofferenze”.
“Come affermiamo, da parecchio tempo, attraverso la voce del nostro Segretario Generale Lando Maria Sileoni – ricorda Raffa – la politica dei tassi imposti dalla BCE in continuo aumento sta provocando un disastro finanziario nelle famiglie italiane e in particolari di quelle facenti parte dei territori più deboli”.
“Un miliardo e quattrocento milioni di euro – conclude il Coordinatore FABI Sicilia – sono le rate non pagate dai siciliani e se che chi di dovere non prende gli opportuni provvedimenti assisteremo ad un vero disastro per tante famiglie che avevano creduto alla stabilità e che purtroppo constatano che nell’arco di pochi anni tutto è cambiato in peggio.
Occorre evitare il peggio con un impegno immediato, rapido e concreto da parte delle Istituzione e delle Banche”.
In Sicilia servono quasi venti anni per restituire alla banca il capitale richiesto per un mutuo prima casa. Al netto degli interessi e considerando che oggi le famiglie cercano di destinare alle rate del mutuo circa il 25% del reddito – hanno calcolato i siti specializzati Facile.it e Mutui.it – ai siciliani occorrono in media 19 anni e 11 mesi.
Un dato in crescita rispetto a qualche anno fa, quando erano sufficienti 19 anni e 1 mese; a determinare questo aumento è stato l’incremento degli importi medi richiesti dagli aspiranti mutuatari che nel corso degli ultimi 4 anni sono aumentati del 3,92% raggiungendo, nel 2017, i 108.851 euro.
Nonostante questo, grazie alla riduzione dei tassi di interesse, la rata media mensile è diminuita, passando dai 587 euro del 2013 ai 511 euro del 2017.
Il record italiano va agli aspiranti mutuatari della Campania che dovranno mettere in conto più anni, e stipendi, per
restituire il capitale richiesto al netto degli interessi; 21 anni, ipotizzando, come detto, che ogni anno confluisca nel mutuo una somma pari al 25% dello stipendio. Seguono in classifica i richiedenti mutuo del Lazio (20 anni e 3 mesi) e della Sicilia (19 anni e 11 mesi). Di contro, le aree dove i valori si riducono notevolmente sono il Friuli Venezia Giulia, dove i richiedenti mutuo impiegano in media 13 anni e 10 mesi, l’Umbria (14 anni e 7 mesi) e l’Emilia Romagna (14 anni e 11
mesi).