“Le operazioni sono in fase di chiusura sul traghetto della Gnv Superba. Ieri abbiamo aperto il portellone del garage 4 quello interessato dalle fiamme e dal rogo che ha raggiunto anche temperature di mille gradi e sono iniziate le fasi di bonifica per consentire di uscire i mezzi che sono andati distrutti nell’incendio”.
Il comandante dei vigili del fuoco di Palermo Sergio Inzerillo nel corso di una conferenza stampa fa il punto su quello che è stato definito uno dei peggiori incendi che si è verificato al porto di Palermo. Uno di quelli più complicati da spegnere visto che ad alimentarlo c’erano tanti mezzi autoarticolati pieni di combustile, materiale plastico e copertoni.
“Abbiamo iniziato le indagini che ci sono state delegate dalla procura – aggiunge Inzerillo – mentre noi siamo qui i vigili del fuoco della sezione di Pg stanno effettuando i sopralluoghi per accertare da cosa sia stato innescato il rogo e quali sono le responsabilità. Bisogna accertare se tutti i sistemi antincendio e in una nave ce ne sono diversi abbiamo correttamente funzionato”.
Un intervento complesso non semplice da gestire. “Questo è uno dei peggiori incendi che un vigile del fuoco può trovare nella sua carriera lavorativa – aggiunge il comandante – si tratta di un ponte di 213 metri quasi quanto tutta la nave, un ambiente confinato largo 25 metri alto 10 metri pieno di mezzi di container, combustibile e quant’altro. Nulla di semplice. Sono molto soddisfatto per come abbiamo gestito l’intervento Devo ringraziare il vicecomandante Maria Vincenza Saccone che ha coordinato l’intervento di 70 pompieri impegnati giorno e notte per arrivare al risultato di oggi. Abbiamo utilizzato tecniche e strumenti innovativi.
Abbiamo praticato dei fori dal ponte sei per iniettare schiuma al ponte quattro. E’ stata l’arma vincente. Voglio ringraziare la Capitaneria di Porto per la sinergia nell’intervento che ha consentito di evitare l’affondamento della nave o gravi pericoli di inquinamento per la zona del porto e per la città”.
“A bordo c’erano 60 tra camion e autoarticolati, 58 auto, una moto e un camper. Complessivamente sono andati distrutti 36 mezzi che si trovavano nel ponte 4 dove sono state raggiunte temperature di mille gradi”.
Lo ha detto il comandante Inzerillo che ha ringraziato anche la polizia stradale per la collaborazione fornita nell’individuazione delle tipologie dei mezzi imbarcati, i loro impianti di alimentazione a benzina, diesel o gpl e i carichi trasportati per valutare ogni possibile profilo di rischio. “Il primo intervento – continua il comandante – è stato fatto immediatamente, neanche 20 minuti dopo, con il personale del distaccamento portuale. Nei giorni successivi c’è stato il massimo dispiegamento possibile con il coinvolgimento di mezzi e uomini arrivati da tutta la Sicilia e anche da Genova”. Tra le conseguenze temute, anche quella relativa all’inquinamento dell’aria.
“Credo che il problema non si sia posto – aggiunge Inzerillo – perché c’è stata molta ventilazione, ma dalle prime analisi eseguite dall’Arpa sembra che la situazione sia sotto controllo”. Sono ancora attesi i risultati completi degli esami effettuati. “Durante le operazioni di spegnimento – ha spiegato il capitano della Capitaneria di porto Filippo Parrino – sono state posizionate delle panne le barriere protettive, per evitare la fuoriuscita di materiale inquinante in mare. Si era anche pensato di spostare l’imbarcazione verso un’altra banchina, ma alla fine si è preferito aggredire l’incendio. Successivamente la motonave dovrà andare ai cantieri navali per le opere di manutenzione necessarie”.
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