Palermo

Ingroia attacca i Pm di Palermo, “Linciaggio contro di me ordito con la collaborazione dei servizi segreti”

“Da alcune deposizioni chiave al processo per calunnia nei confronti dei giornalisti collaboratori de L’Espresso responsabili della pubblicazione della falsa telefonata Tutino-Crocetta contro Lucia Borsellino si definisce finalmente il contesto in cui è stato prima avviato il linciaggio mediatico contro di me e poi è stata aperta la paradossale indagine della procura di Palermo sui miei compensi e rimborsi a Sicilia e-Servizi”.

Lo dice l’ex procuratore aggiunto a Palermo Antonio Ingroia ma soprattutto ex amministratore di Sicilia Digitale sotto inchiesta per i contributi che si è attribuito. Ingroia parla in una nota dopo l’udienza di ieri del processo per calunnia e diffusione di notizie false ai collaboratori dell’Espresso .

“E’ emerso – aggiunge l’ex pm – che era stata commissionata da lobby politico-affaristiche una mirata attività criminale di dossieraggio su di me, con il coinvolgimento anche dei servizi segreti, per sporcare la mia immagine e farmi fuori da Sicilia e-Servizi, come poi è effettivamente accaduto. Si tratta di fatti gravissimi, che sospettavo e ho denunciato più volte senza che gli organi inquirenti, a cominciare dalla Procura di Palermo, abbiano mai indagato, tanto che non ne sono mai stato informato da chi avrebbe dovuto farlo. Ora mi aspetto venga fatta la massima chiarezza e vengano accertate tutte le responsabilità. Resta l’indignazione per un’indagine fondata sul nulla, figlia di una precisa e ben studiata operazione criminale di delegittimazione nei miei confronti”.

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“Una bolla di sapone – conclude Ingroia – destinata a scoppiare presto, confermando che io costituivo un ostacolo alla realizzazione degli affari più sporchi alle spalle dei siciliani, ostacolo di cui bisognava liberarsi. Io però pretendo tutta la verità e chi ha sbagliato paghi, i criminali e i loro strumenti, consapevoli o inconsapevoli”.

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