È stato nominato dalla procura di Termini Imerese lo specialista chimico tossicologico ad analizzare tutti i campioni prelevati dal corpo di Simona Cinà per ricercare tracce di sostanze stupefacenti e alcol che potrebbero aver causato il malore fatale della ventenne pallavolista morta la notte fra l’1 e il 2 agosto nella piscina di una villa a Bagheria, durante una festa di laurea.

Il pubblico ministero Raffaele Cammarano, accogliendo la richiesta del medico legale Tommaso D’Anna ha nominato Vincenzo Nicolì come consulente tecnico nel collegio di cui fanno parte, oltre a D’Anna, l’altro medico legale Simona Pellerito, l’anatomopatologo Emiliano Maresi e il radiologo Giuseppe Lo Re.

I periti della procura di Termini Imerese dovranno accertare le cause del malore che ha portato al decesso, stabilendo se Simona “ha assunto sostanze stupefacenti, psicotrope, ipnotiche o sedative”. Ma soprattutto nel caso queste sostanze fossero presenti, “se hanno svolto un ruolo diretto o concausale nel decesso” della giovane atleta.

Per i risultati degli esami tossicologici il collegio ha chiesto 45 giorni, mentre per la relazione finale sull’autopsia 60 giorni.