Palermo

La ‘palermitanità’ di Mattarella e la sua lettera a ‘Propaganda Live’

Da lui, forse, non ce lo saremmo mai aspettati. Sergio Mattarella, il presidente austero, a tratti perfino noioso, che improvvisamente si ricorda di essere palermitano. E lo fa con i tratti sagaci e irriverenti del palermitano.

Poche righe inattese e cariche di proprio di palermitanità quelle che il Presidente ha scritto al conduttore televisivo Diego Bianchi, in arte Zoro, inventore forse della più moderna e fresca trasmissione televisiva che si occupa di politica e di social senza mai lasciare spazio alla noia: “Propaganda Live” oggi su la7 e già ‘Gazebo’ quando andava in onda su Rai3.

Una trasmissione che gioca con i social, che ‘becca’ sempre gli strafalcioni di politici e non, che critica senza mai attaccare e racconta senza mai addormentare.

“Gentile Diego Bianchi, – scrive Mattarella – la ringrazio per la sua richiesta di intervista che, con una punta di rammarico, non mi è possibile fare”

Basta già questo incipt per percepire un divertito senso goliardico nelle parole del Presidente della Repubblica che poi continua  “Colgo questa occasione per esprimerle il mio apprezzamento per la trasmissione (i classici complimenti per la trasmissione? ndr) anche per come ha seguito, con sguardo scanzanoato ma mai banale, la complicata fase delle consultazioni per la formazione del governo”.

Ed ecco che arrivano al tempo stesso il bastone e la carota “Quando mi è stato possibile vederla, purtroppo non di frequente, mi sono davvero divertito”.

Saluti e buon lavoro sono di rito ma è il post scriptum che strappa una risata fra i denti “dimenticavo: farò riparare la porta della sala stampa”.

E da pari suo Zoro non poteva che leggerla in diretta come la lettera del Presidente della Repubblica meritava

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