La diffida era stata inoltrata via Pec al Comune di Palermo lo scorso 27 maggio. Si dava un termine di 20 giorni per spiegare come mai la bozza del nuovo Piano regolatore generale della Città fosse ferma minacciando, in assenza di notizie, l’invio di un commissario ad acta.
Adesso il Dipartimento regionale dell’Urbanistica che è parte dell’Assessorato Territorio e Ambiente ha deciso di procedere con il commissariamento. Sarà lo stesso dirigente generale del dipartimento urbanistica Rino Giglione a sostituirsi a sindaco e giunta e, se necessario, anche al Consiglio comunale, per portare in discussione e giungere ad approvazione del PRG di Palermo. Dovrà insediarsi entro 45 giorni e il suo incarico durerà tre mesi.
Continua, dunque, la guerra dei Commissari. Dopo quelli sul bilancio inviati a numerosi comuni ne arriva uno ad acta per Orlando a Palermo.
Il decreto dell’Assessore al Territorio e Ambiente Maurizio Croce è il numero 265/GAb del 2016 e porta la data del 22 giugno ma è stato notificato solo adesso dando ulteriore tempo a Palermo per mettersi in regola.
Il Piano regolatore generale della Città di Palermo è all’ordine del giorno del consiglio comunale da tempo ma mai discusso fino ad ora. In particolare il dirigente generale del dipartimento regionale che esercita il controllo sugli enti Locali in questa materia, proprio Rino Giglione, aveva già scritto in diffida: “emerge che il Consiglio Comunale con atto deliberativo 206 del 5 giugno 2013 (quasi tre anni fa ndr) ha approvato le Direttive generali del redigendo PRG”
Da allora più nessuna notizia. Dunque la Regione aveva assegnato 20 giorni di tempo per spiegare il ritardo. Il Piano regolatore di Palermo è vecchio di 20 anni e la proposta di nuovo piano è all’ordine del giorno del consiglio dal 12 novembre 2015.
La minaccia di commissariamento era giunta a Palazzo delle Aquile proprio mentre il Consiglio discuteva la materia delle Varianti al Piano regolatore esistente. In pratica invece di procedere all’adozione del nuovo Piano regolatore si era scelto di modificare quello esistente per alcuni lavori della clinica La Maddalena e per il centro commerciale di via Trabucco oltre che per diversi altri interventi di lottizzazione e di natura edilizia in genere.
Proprio nella seduta del 27 maggio il consigliere comunale del Pd Nadia Spallitta aveva chiesto e ottenuto che il PRG venisse prelevato dall’ordine del giorno e messo in discussione ma dopo un voto favorevole e il prelievo, la trattazione del PRG si era nuovamente arenata nonostante la diffida della Regione.
A distanza di un mese e mezzo nulla è accaduto ad eccezione del fatto che sono passate, invece, alcune varianti e il PRG resta fermo. dura la reazione del Pd che in questo senso ha portato avanti una strenua battaglia in Consiglio comunale (leggila qui)
Un altro passo della guerra fra comune e Regione. Da comprendere, ora, se Orlando userà questi 45 giorni per studiare un ricorso contro il Commissariamento o per spingere sul Comune perchè si metta in regola sotto questo aspetto.
Questa decisione apre, però, un altro fronte con tutti i comuni siciliani. Ancora più singolare, infatti, è la situazione di Catania dove il Prg arrivò ad affacciarsi in Consiglio comunale dopo essere stato approvato dalla Giunta e dalla Commissione Urbanistica. Nel capoluogo etneo tutti si chiedono, ora, cosa succederà a quelle latitudini (leggi qui)
Intanto il sindaco di Palermo contesta il provvedimento della Regione che definisce frutto di uno stato confusionale (leggi qui) e si prepara a impugnarlo
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