Si è svolto al Tribunale di Palermo un “processo” sulla decisione di vita. Un dibattito attualissimo dopo gli ultimi casi quello del Dj Fabo che ha deciso di morire in una clinica in Svizzera.

Questo particolare incontro carico di tante emozioni e sofferenze si è svolto presso l’aula magna della Corte d’Appello.

IL tema è quello delicato delle direttive anticipate di trattamento (Dat), cioè gli atti scritti non obbligatori con cui ciascun individuo può disporre in merito ai trattamenti sanitari in caso di perdita di coscienza con conseguente privazione di capacità decisionale.

Le Dat sono state recepite in una proposta di legge che, dopo anni di battaglia parlamentare, è stata di recente approvata dalla Camera ed è attualmente posta all’esame del Senato.

A promuovere l’incontro dal titolo «Processo alle direttive anticipate di trattamento. Tra diritto e libertà», sono stati la Samot, che offre servizi di cure palliative ed assistenza ai malati terminali, e l’associazione italiana avvocati.

Tra i relatori e i promotori il professore Giorgio Trizzino direttore sanitario dell’ospedale Civico.

Il tema è come si muore dignitosamente?

Il confronto è stato aperto sulla delicatissima tematica delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), recepite in una proposta di legge che, dopo anni di battaglia parlamentare, è stata di recente approvata dalla Camera ed è attualmente posta all’esame del Senato. Ma di cosa si tratta? E come si proietta questa legge nell’immediato futuro?

L’incontro ha visto la partecipazione di magistrati, avvocati e medici, proporrà un dibattito tra diverse posizioni e sensibilità con lo scopo di approfondire e meglio comprendere il testo della legge in discussione.
A moderare i lavori il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Riccardo Arena, e il Direttore Medico dell’Arnas Civico, Giorgio Trizzino.

Introduzione a cura del Presidente del Tribunale di Palermo, Salvatore Di Vitale.