“Non condivido l’intervista di Schifani, ma forse come detto me l’aspettavo – sottolinea Angelo Attaguile, coordinatore Sicilia Orientale di Noi con Salvini-Lega dei Popoli -. Quello che dice non corrisponde al vero. Le primarie non sono un rischio per ‘infiltrazioni’ al sistema mafioso. Tutt’altro. Le primarie per come le avevo suggerite e che si potrebbero fare on line con i documenti registrati e dati precisi vedendo a fondo chi sono le persone. E poi alle primarie accederebbe solo chi ha diritto al voto, con certificato elettorale. Non vedo questa scusa delle infiltrazioni mafiose. Anzi le primarie sarebbero un controllo. Tutto il contrario, ribadisco, di quello che dice Schifani. Inviterei piuttosto i rappresentanti delle istituzioni a dimettersi davanti ad un rinvio a giudizio o se fossero contro il codice antimafia…”.

Di qui una battuta sul piano politico: “Forza Italia, in fondo, le primarie, ad esempio, non le vuole neppure in campo nazionale. Mi auguro che alla fine si trovi la quadra ma purtroppo non dipende da noi ma dagli azzurri ed in particolare da quello che gli detta Berlusconi – prosegue -. A proposito di primarie, poi, creano anche confusione. Parisi dice che è d’accordo e quindi anche Micciché dice sì. Poi però arriva Schifani e dice no. Insomma si mettano loro d’accordo prima di venire al tavolo delle trattative anche per non farci perdere tempo…”.

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Non usa giri di parole il suo alter ego della Sicilia Occidentale Alessandro Pagano che appare molto diretto nella reazione alle parole di Schifani. “Le perplessita’ sollevate oggi da un autorevole esponente politico sull’eccessiva personalizzazione o su altro lasciano il tempo che trovano – sottolinea -. E’ chiaro che per la Lega-Noi con Salvini e’ questo il percorso giusto”. Per Pagano: “Non ci presteremo ai soliti stop and go, chi deve fare chiarezza al proprio interno lo faccia – continua -. Noi andiamo avanti per costituire il 20 febbraio il comitato organizzatore, stiamo iniziando a raccogliere le firme per sostenere il nostro candidato Angelo Attaguile che si confronterà con gli altri candidati del centrodestra. Vogliamo ridare ai siciliani una prospettiva di futuro dopo anni di oblio. Primarie e centrodestra unito e’ la strategia vincente”.

Ma ecco che arriva la controreplica di Gianfranco Miccichè, coordinatore regionale di Forza Italia che non manca di esprimere le sue perplessità parlando di scelte “non gradite ma necessarie”.

“Le primarie non piacciono neanche a me, ma in Sicilia ho dovuto fare di necessità virtù…”.  ”In un momento in cui non esistono le coalizioni, abbiamo ritenuto che un’azzardo di questo tipo fosse assolutamente necessario per avere un centrodestra unito. In questo modo abbiamo convinto i centristi a stare con noi, insieme a tutte le forze politiche tradizionali – ha aggiunto. Ha aderito anche la Lega, che in Sicilia varrà come in Lombardia, ma la loro ‘firma’ ha un importante valore politico”. Previste per il 23 aprile, ora è stato insediato un tavolo per verificare la fattibilità di queste consultazioni, a cominciare dal nodo dei costi”: ”Non he no parlato con il presidente Berlusconi – tiene a precisare il leader degli azzurri -, perchè conosco la sua contrarietà sull’argomento, ma so che lui ha sempre avuto fiducia nelle scelte che abbiamo fatto in Sicilia e il rischio di un ‘no’ ero troppo grosso…”. ”Sono pronto ovviamente a cospargermi il capo di cenere, ma la realpolitik prevede ogni tanto scelte anche non gradite ma necessarie” conclude il leader azzurro.

“Il centrodestra siciliano ha scelto la strada delle primarie per rinsaldare il patto di fiducia con l’elettorato, per coinvolgere, motivare ed estendere ulteriormente la propria base – dice Marco Falcone -. Forza Italia è certa che attraverso le primarie la coalizione si ritroverà ancor più forte e coesa nella corsa a Palazzo dei Normanni, che il centrodestra vuole e può vincere”.