“Guardando Artemide” e un’esposizione degli scatti dimenticati di Fulvio Roiter: questi i soggetti delle due mostre fotografiche in esposizione alla sede di via Bentivegna dell’Istituto Superiore per la Storia della Fotografia di Palermo (ISSF), a cura del fotografo e collezionista Paolo Morello.
La linea comune del bianco e nero ripercorre le diverse stanze della galleria, punto di riferimento nel mondo per la fotografia italiana.
La prima sezione racchiude la mostra dedicata al veneziano Fulvio Roiter, uno dei più grandi fotografi italiani del secondo dopoguerra, scomparso lo scorso marzo. Un artista dalle vicende personali controverse, ma dotato di un occhio straordinario e che ha totalmente rivoluzionato il proprio modo di lavorare a partire dal 1979, quando ha cominciato a dedicarsi ai soggetti del Carnevale di Venezia. Le foto esposte sono frutto dei reportage artistici in Europa commissionati dall’editore svizzero Albert Vernon. “La collaborazione con quest’ultimo – spiega Morello – seppur turbolenta, ha prodotto risultato straordinari, qui in galleria selezionati accuratamente. Obiettivo dell’esposizione è stato recuperare quella parte dimenticata del suo lavoro, che percorre circa trent’anni, quella parte meno popolare perché all’inizio della sua carriera, ma dotata di grandissima raffinatezza.”
La seconda sezione dell’esposizione, intitolata “Guardando Artemide”, ha come oggetto l’evoluzione nel tempo del concetto di ‘bellezza mediterranea’ agli occhi del Nord Europa e risente fortemente del influenza della mitografia greca. “Un concetto – afferma il curatore – che risente del condizionamento di uno stereotipo: nera, modesta, con gli occhi bassi, ma si scopre che queste stesse fanciulle che vivono a Palermo, in Sicilia hanno un’aria assolutamente ‘cosmopolita’, di grande serenità e modernità. La mostra – prosegue – “è il racconto di ciò che succede davanti a una macchina fotografica quando a posare è una giovane di 20/24 anni la cui identità di donna non è ancora compiuta. Si assiste a un momento delicatissimo di metamorfosi da adolescente a donna piena con tutta una serie di preoccupazioni, ansie, attese racchiuse nella profondità dello sguardo”.
La mostra è visitabile fino al 15 ottobre su appuntamento.
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