L’ex CRES, quello che era il Centro di Ricerca elettronica in Sicilia, quel grosso immobile che sovrasta la città di Monreale lungo via regione Siciliana, è ormai da anni preda di atti vandalici, furti e danneggiamenti.
L’ex centro di eccellenza della regione siciliana occupava circa 50 dipendenti. Poi venne dismesso. Nel 2014 una parte dell’immobile venne assegnata al comune di Monreale. All’inaugurazione, dinanzi ai fotografi, l’amministrazione a guida Capizzi valutava cosa fare dei numerosi ed attrezzati locali. Si parlava di scuole, di uffici comunali. In realtà, da quel momento, gli unici ad accedere ai locali furono i vandali e i ladri che ne hanno spogliato la struttura da pc, cavi di rame, mobili, condizionatori, lasciandola in pessime condizioni. Pannelli divelti, vetri in frantumi.
A maggio 2017 l’assessore Santo D’Alcamo dichiarava: “Sull’utilizzo del CRES l’amministrazione si è posta l’interrogativo diverse volte. Si è ipotizzato l’utilizzo della struttura per fini istituzionali, per lo spostamento degli uffici comunali o di scuole, per la sede del progetto “Smart City”. In realtà un’ipotesi concreta di utilizzo non c’è. Speriamo di aver assegnato dalla regione siciliana la struttura per intero e non solo una parte per avviare un progetto che riguardi tutto il complesso”. È passato circa un altro anno e mezzo e nulla è cambiato. In realtà dall’assegnazione, avvenuta ad ottobre 2014, sono passati ben 4 anni. E il grande immobile continua ad essere lasciato all’abbandono e alla mercé di ladri e vandali.
Da opportunità per il territorio, che avrebbe permesso all’ente di generare economie di scala e risparmi, secondo Salvino Caputo, l’ex CRES potrebbe trasformarsi in un costo per i cittadini. Per l’ex sindaco, il comune di Monreale potrebbe essere chiamato dalla Corte dei Conti a rispondere ad una serie di responsabilità di tipo economico e non solo.
“Un’amministrazione lungimirante avrebbe utilizzato il Cres per creare un centro direzionale ove ospitare tutti gli uffici comunali. L’immobile infatti prima di essere lasciato alla mercé malavitosa era perfettamente funzionante. Stanze arredate, dotate di moderni computer, tutte cablate con internet. Linee telefoniche ovunque, sala congressi che poteva ospitare eventi e sedute del consiglio comunale. Si potevano chiudere tutti gli immobili in affitto, portarli al Cres e vendere quelli di proprietà del Comune per ridurre l’indebitamento. Il cittadino avrebbe avuto tutti gli uffici in un unico immobile evitando di attraversare il paese per una pratica. Basterebbe pensare alla incredibile riduzione di costi energetici ospitando tutti gli uffici in un solo immobile. Per altro in una zona già dotata di un parcheggio interno e uno esterno. Invece no. L’amministrazione Capizzi dopo il solito comunicato stampa e l’immancabile selfie ha abbandonato il Cres che è diventato un immobile vandalizzato. Sono spariti i mobili, i telefoni, i computer, perfino i servizi igienici e i fili della luce. Adesso è un corpo vuoto diventato il simbolo di un’amministrazione caotica e confusa. Tra poco verrà il momento in cui la Regione chiederà i danni al comune e quindi a tutti noi. Ma questa è materia della Corte dei Conti. Noi pensiamo a far ripartire Monreale”.
Sulla questione abbiamo chiesto un aggiornamento al sindaco Capizzi: “La struttura necessita di un grosso investimento. Non disponiamo della somme. Abbiamo già comunicato alla Regione l’intenzione di non poterlo tenere”.
Commenta con Facebook