Si svolgeranno questa mattina alle 12 nella chiesa del Don Orione in via Ammiraglio Rizzo i funerali del pr Alessandro Nasta, morto nella notte tra giovedì e venerdì in un tragico incidente d’ auto. Nasta stava tornando a casa dopo una serata di lavoro e adesso la polizia municipale è al lavoro per ricostruire l’ esatta dinamica dello scontro. Potrebbe essere stato fatale un colpo di sonno, ma i rilievi sono ancora in corso ed i primi risultati si conosceranno nei prossimi giorni.

«C’eravamo sentiti qualche ora prima dell’incidente. Lui era a casa, io in giro per fare della promozione. Mi aveva rimproverato scherzosamente dicendo che uscivo tutte le sere e lui invece no, era stanco. Credevo fosse rimasto a casa, e invece la mattina, appena sveglio, ho saputo la notizia».

Alessandro Alessi è l’altro Alessandro di quella che era la coppia di organizzatori di eventi più conosciuta in città. Insieme ad Alessandro  Nasta, il trentottenne morto nella notte tra giovedì e venerdì in un terribile incidente stradale in via Bonanno, creavano gli appuntamenti più in voga e più attesi di tutto il capoluogo.

Un’amicizia che andava oltre gli affari. I due, inseparabili, erano non solo soci, ma li univa un legame fraterno: «Lo conoscevo come le mie tasche – dice -. Quando ho letto sul cellulare i messaggi dell’incidente sono andato a bussare a casa sua, non all’ospedale, sperando che lui fosse lì.

Ho saputo che era andato al Solemar solo la mattina. Ho letto quella frase che aveva scritto, “finalmente un po’ di tranquillità”, dopo. “Per lui era un periodo molto stressante, si sentiva stanco. Stavamo lavorando parecchio e non ci fermavamo mai”.

I due Alessandro lavoravano insieme, ognuno con le proprie società:la ‘Wow’ di Nasta e la ‘Aalquadrato’  di Alessi. “Organizzavamo 100, 120 eventi l’anno, dalla serata alla festa di compleanno – continua Alessi -. Chi ci aveva affidato una cosa in passato, ce ne affidava un’altra e ancora un’altra, si fidavano tutti di noi”.

Condividevano non solo il lavoro ma anche le passioni: “Alessandro andava pazzo per gli orologi, ne aveva di tutti i tipi. L’ultimo che aveva preso era uno della linea dedicata ad Ayrton Senna. Uscivamo insieme praticamente sempre e ci sentivamo 100 volte al giorno”.

Il corpo del trentottenne ancora ieri era alla camera mortuaria dell’ospedale Civico. Dopo l’ispezione cadaverica effettuata poche ore dopo l’incidente, è arrivata la decisione di non effettuare l’autopsia. Continuano anche le indagini sullo schianto fatale in via Bonanno: gli uomini dell’infortunistica della polizia municipale hanno visionato nelle scorse ore le immagini delle telecamere di diverse villette.

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