Autodemolizioni, hotel, pasticcerie e fast food tutti nella zona di via Messina Marine, Corso dei Mille e viale Regione Siciliana.

In tanti pagavano il pizzo anche in natura con le cassate regalate agli uomini di Giuseppe Arduino, esponente di spicco della mafia di Brancaccio uscito dal carcere e che si era rimesso a girare in lungo e in largo con uno scooter Honda Sh, che non avrebbe potuto guidare perché senza patente, visto che sottoposto alla sorveglianza speciale, per imporre il pizzo, per controllare chi stava eseguendo lavori di ristrutturazione e chi doveva fermare i cantieri perché non si metteva in regola.

Un controllo del territorio costante e continuo. In un bar ad esempio dove si stavano eseguendo lavori di ristrutturazione si presentò Arduino. Era il 12 luglio dello scorso anno. Il boss si presentò all’operaio e gli disse di interrompere i lavori e andare via. Poco dopo l’operaio chiamò al telefono qualcuno che arrivò a bordo di un furgone. Il dipendete prese alcuni attrezzi chiuse la saracinesca salì sul mezzo e andò via.

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