Lì dove trovava la sua dimensione, il mare, ha perso la vita. La storia di Filippo Aglieri, il sub quarantanovenne morto durante una battuta di pesca, ha un sapore amaro: l’uomo era appassionato di pesca subacquea, amava trascorrere il suo tempo immerso tra i fondali e le sfide dell’apnea. Quella che doveva essere una semplice giornata dedicata alla sua passione si è trasformata in tragedia. Filippo era originario di Milano ma residente a Palermo, ha perso la vita lunedì 24 febbraio nelle acque di Cala dei Normanni, ad Altavilla Milicia.
Il malore
Aglieri si era immerso come tante altre volte, accompagnato da un amico, per praticare la pesca in apnea. Secondo le prime ricostruzioni, però, un malore improvviso lo avrebbe colpito mentre era sott’acqua, impedendogli di risalire. L’amico, accortosi subito della situazione critica, ha cercato disperatamente di portarlo in superficie e di rianimarlo, ma purtroppo ogni tentativo si è rivelato inutile.
Quando i soccorsi sono giunti sul posto – con motovedette della Guardia Costiera, sommozzatori dei Vigili del Fuoco e una squadra del nucleo Speleo-alpino-fluviale di Termini Imerese – per Aglieri non c’era più nulla da fare. Anche i carabinieri di Altavilla Milicia hanno effettuato i rilievi del caso.
Il medico legale, dopo un primo esame, ha confermato che la morte sarebbe stata causata da un malessere improvviso, anche se restano da chiarire le cause precise. La salma è stata restituita alla famiglia per consentire lo svolgimento dei funerali, mentre le indagini proseguono per approfondire l’accaduto.
Il cordoglio
La tragedia di Aglieri ha scosso profondamente chi lo conosceva, lasciando un grande dolore nella comunità e nel cuore di chi ha condiviso con lui momenti di sport e amicizia. Filippo abitava nel quartiere Brancaccio, era conosciuto da tutti per le sue passioni: la pesca e il bodybuilding. In tanti lo descrivono come un uomo buono, determinato generoso e leale con gli amici.
Si moltiplicano i messaggi di cordoglio, increduli per la tragedia accaduta alcune ore fa: “Amore mio della mia vita – scrive la moglie Silvana – fatti forza, la vita a volte è ingiusta e ti riserva brutti colpi. Siamo tutti distrutti”.
Anche Anna, ha voluto dedicargli un pensiero: “Chi lo ha conosciuto sa che era una grande uomo. Buon viaggio verso il paradiso”.






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