Si è diplomata con un ottimo voto e a settembre inizierà l’università. Quello che per tante giovani è il naturale percorso scolastico per una ragazza nord africana in un centro in provincia di Palermo è stato una battaglia. Una vera guerra con i propri genitori di fede islamica che, in tutti e cinque anni del liceo in provincia di Palermo, hanno tentato di osteggiarla in ogni modo e di farla desistere dallo studio.
L’opposizione dei genitori
La situazione è precipitata il giorno degli esami di maturità quando i genitori si sono presentati nell’istituto frequentato dalla figlia e hanno provato a non farle sostenere le prove. Il dirigente scolastico ha subito chiamato i carabinieri ed è scattato il codice rosso. La giovane ha raccontato le continue violenze e vessazioni subite perché secondo i genitori la fede islamica vieterebbe alle donne di studiare. Ad essere più accanito sarebbe stato il padre. La studentessa ha raccontato come mamma e papà le imponessero, secondo i dettami dalla sharia di non proseguire gli studi. Esattamente come in Afghanistan da quando sono tornati al potere i talebani.
Divieto di avvicinamento alla figlia
I carabinieri della compagnia di Lercara Friddi in provincia di Palermo hanno eseguito un’ordinanza cautelare del divieto di avvicinamento alla figlia nei confronti di due coniugi per il reato di maltrattamenti in famiglia. Il gip del tribunale di Termini Imerese ha disposto anche che a entrambi i genitori venisse applicato il braccialetto elettronico proprio per evitare che entrino in contatto con la ragazza, accolta adesso in una struttura protetta fuori dalla Sicilia. Durante il periodo degli esami la giovane si è allontanata da casa e ha vissuto ospite presso alcuni amici. Nonostante le difficoltà, la studentessa ha completato gli studi riuscendo a coronare il sogno di iscriversi all’università.
“L’Islam non vieta affatto lo studio”
“E’ assolutamente falso che l’Islam vieti alle donne di studiare ed essere istruite – dice l’Imam Ahmad ‘Abd Al-Majid Macaluso responsabile per la regione Sicilia della comunità religiosa islamica italiana – Lo stesso Maometto profeta e fondatore dell’Islam, rivoluzionò la vita degli arabi, dicendo che le donne dovevano studiare. Anzi il profeta stesso fu in qualche modo docente perché insegnava alle donne le basi dell’istruzione. Quindi l’idea che le donne non possano studiare dipende semmai da ignoranza sui principi della nostra religione”.
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