A poche ore di distanza dalla diffusione delle notizie sull’istanza di rinvio a giudizio nei confronti dell’Assessore Elvira Amata e Marcella Cannariato, l’imprenditrice si difende pubblicamente dalle accuse per bocca dei suoi legali.
Secondo la Procura l’assessore al Turismo Elvira Amata avrebbe ottenuto da Cannariato, legale rappresentante della A&C Broker S.r.l., l’assunzione del nipote (dal 26.09.2023 al mese di marzo 2024) e l’alloggio gratuito per il medesimo giovane in analogo periodo ovvero da settembre 2023 a marzo 2024, tutto a carico dell’azienda dell’imprenditrice e avrebbe ripagato il favore con un decreto di individuazione della manifestazione promossa dalla Fondazione Marisa Bellisario (di cui la CANNARIATO era rappresentante regionale) denominata “XXIII ed. Donna, Economia e Potere”, ai fini della concessione di un finanziamento pubblico di euro 30.000,00”.
La nota degli avvocati difensori
La posizione di Cannariato viene esplicitata in una nota degli avvocati difensori Vincenzo Lo Re e Giada Traina secondo i quali “Non è intercorso alcun accordo corruttivo tra l’imprenditrice Marcella Cannariato, e l’assessore regionale al Turismo Elvira Amata”.
I difensori della Cannariato osservano pure che “non sussiste alcuna correlazione, nemmeno temporale, tra la richiesta della Amata di assumere per un breve periodo il nipote Tommaso Paolucci e l’istanza di concessione del contribuito destinato alla Fondazione Belisario, presentata successivamente”.
Contributo neanche erogato dall’Assessorato
“Peraltro, il contributo è stato approvato e stanziato non dall’Assessorato Regionale, ma dal Ministero del Turismo, competente per legge” fanno notare i difensori.
Nell’ambito dell’inchiesta si era parlato anche dell’affitto di un immobile utilizzato dalla medesima assessore per un periodo di tempo Palermo. Un affitto che, però, non è nel capo di imputazione per il quale la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio al Gip Walter Turturici che ha convocato udienza per il 13 gennaio
“Infine, va osservato che il rapporto locativo tra l’assessore Amata e la Cannariato è intercorso a prezzi di mercato ed è stato ritenuto penalmente irrilevante dagli inquirenti” concludono i due legali






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