Un grosso masso si è staccato da Monte Pellegrino a Palermo ed è finito nella strada percorsa da podisti e da ciclisti e porta alle antenne televisive. Il grosso macigno è finito in mezzo alla carreggiata. Alcuni ciclisti hanno chiamato la polizia municipale, che ha transennato la zona. La strada non è transitabile. Si attende il sopralluogo dei tecnici della protezione civile e dei vigili del fuoco per verificare se ci siano altri pericoli e il rischio di altri crolli.

Il caso di Scala Vecchia

La Scala Vecchia di Monte Pellegrino, a Palermo, era stata chiusa al transito pedonale e ciclistico.  Un chiarimento che si è reso necessario in seguito alla scomparsa e al danneggiamento delle reti di sbarramento presenti all’ingresso del percorso e in tutte le intersezioni con via Pietro Bonanno.

Era stato lo stesso Provinzano a chiarire lo stato della situazione della Scala Vecchia, tenendo a sottolineare l’attuale validità dell’ordinanza di chiusura della strada storica del capoluogo siciliano. Atto rinnovato anche in occasione delle celebrazioni della festa di Santa Rosalia, vietata anche quest’anno dall’Amministrazione.

La successione delle ordinanze sulla Scala Vecchia

Una situazione, quella della Scala Vecchia, già evidenziata una prima volta durante la nostra live di fine agosto. Diretta in cui abbiamo sviscerato le motivazioni che hanno portato alla mancata celebrazione dell’Acchianata. Un evento di culto per tutto il popolo palermitano, privato della ricorrenza religiosa già lo scorso anno. Il primo cittadino, nella nota del Comune relativa alla chiusura, aveva preso atto “dell’aggravarsi della situazione sanitaria con la conseguente dichiarazione della intera Sicilia come zona gialla”, predisponendo il divieto di celebrazione dell’Acchianata nei giorni 3,4 e 5 settembre.

Atto che ha ribadito lo scopo dell’ordinanza della Protezione Civile Comunale n.112 del 14 agosto 2020. Un documento con il quale si faceva divieto di transitare all’interno del percorso storico-culturale. Decisione però nuovamente messa in atto il 13 aprile, quando gli operai del Coime hanno sbarrato l’ingresso alla prima fuga, impedendone di fatto l’accesso a bikers e runners.

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