Nella Nuova Darsena di Augusta, nel Siracusano, sarà accolto il relitto del barcone naufragato il 18 aprile del 2015 nel Mediterraneo e saranno commemorate le vittime di tutte le tragedie del mare.

Al tragico naufragio, che costò la vita a un migliaio di migranti, sopravvissero soltanto 28 persone. Un anno dopo, per volontà del Governo Italiano, il relitto fu recuperato dal fondo del mare con una complessa operazione e portato alla base navale di Augusta per la rimozione dei resti delle centinaia di vittime che vi erano rimaste intrappolate.

Il peschereccio, partito dalla Libia e che trasportava oltre un migliaio di persone migranti, affondò nel Canale di Sicilia. Oggi saranno recitate due brevi preghiere della comunità musulmana di Augusta e della comunità cristiana e alle 19,30 dal mare arriverà anche la statua della Madonna Addolorata.

Dopo la benedizione verrà lanciata in mare una corona di alloro in memoria di tutte le vittime. Seguirà una concelebrazione eucaristica dei sacerdoti di Augusta con l’arcivescovo di Siracusa, monsignor Francesco Lomanto, e al termine sarà svelata una grande croce posta vicino al Barcone. L’Addolorata sarà posta accanto, in un abbraccio virtuale e simbolico con tutte le vittime. Il relitto, dismessa la sua funzione artistica, assume il ruolo di simbolo delle tragedie del mare.

L’iniziativa è stata promossa dal Comitato 18 aprile, dall’amministrazione comunale, dalla Stella Maris, con la collaborazione dell’Autorità portuale del mare di Sicilia orientale e della Capitaneria di porto. Il Comitato 18 aprile è nato nel 2016 con lo scopo di conservare la memoria della tragedia, dare vita al “Giardino della Memoria” e creare anche un “Museo dei Diritti”, diffuso ed in rete con altre realtà museali, sociali e culturali del Mediterraneo.

“Questo pomeriggio si svolgerà ad Agusta, in Sicilia, la cerimonia di accoglienza del relitto della barca naufragata il 18 aprile 2015. Questo simbolo di tante tragedie nel Mar Mediterraneo continui ad interpellare la coscienza di tutti e favorisca la crescita di una umanità più solidale che abbatta il muro dell’indifferenza. Pensiamo che il Mediterraneo è diventato il cimitero più grande d’Europa!”. Lo ha detto il Papa all’Angelus.

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