Scatta il divieto di utilizzare mezzi informatici come computer, tablet e perfino il telefonino per l’istruttore di fitness agli arresti domiciliari a Palermo con l’accusa di aver adescato le sue allieve minorenni allo scopo di produrre con loro materiale pedopornografico. Nonostante l’arresto l’inchiesta non è ancora chiusa e si indaga oltre le due presunte vittime dei comportamenti deviati del giovane di 27 anni. Almeno così li definisce l’accusa secondo la quale le ragazzine adescate potrebbero essere molte di più delle due che si ritiene siano state vittime accertate.
Mondo del fitness in subbuglio
Intanto è un turbinio di messaggi fra i genitori delle giovanissime frequentatrici di quattro palestre di Palermo e provincia da quando si è appreso dell’arresto di un istruttore di fitness di appena 27 anni accusato di molestie alle giovani allieve e di produzione e detenzione di materiale pedopornografico.
Il giovane, che si trova agli arresti domiciliari, sarà ascoltato, probabilmente, lunedì prossimo dal Gip che ha, formalmente, 5 giorni dall’arresto avvenuto giovedì. In quella circostanza l’istruttore si difenderà da accuse pesanti.
Secondo gli inquirenti avrebbe approcciato diverse ragazze minorenni dopo averne conquistato la fiducia e con due di loro, entrambe sedicenni, avrebbe scambiato foto e video sessualmente espliciti. L’inchiesta è partita dalla preoccupazione di un genitore di una quattordicenne che aveva ascoltato le confessioni della ragazza ad un’amica della stessa età ma le accuse riguardano l’approccio con altre due ragazze più grandi anche se sempre minorenni.
Le conferme della ragazzine
Le due ragazzine, sentite dagli inquirenti, dopo una prima resistenza alle domande, forse anche per vergogna, alla fine hanno raccontato di aver scambiato quelle foto me quei video ma di averlo fatto volontariamente. una volontarietà che non basta a scagionare l’istruttore vista la minore età delle ragazze.
Il divieto di usare i social
Molti video e foto e messaggi di varia natura venivano scambiati attraverso servizi di messaggistica legati ai social. Per questo per l’istruttore è scattato il divieto di usare i social e qualsiasi mezzo informatico. Sugli strumenti del giovane sono in corso perizie tecniche sofisticate alla ricerca di altri messaggio, video e foto cancellati in precedenza che potrebbero indetificaTe altre giovani.
Le accuse
Per l’accusa, nonostante la volontarietà delle azioni delle ragazze, l’istruttore avrebbe abusato della sua posizione adescando le giovani. Indagini in corso anche sull’appuntamento che l’istruttore aveva data ad una ragazza al momento del fermo. L’arresto, infatti, è scattato tecnicamente per l’esigenza di evitare il reato visto che, secondo gli inquirenti, l’appuntamento era stato preso allo scopo di consumare un rapporto sessuale. Teoria che dovrà essere dimostrata.
Contesta anche la produzione di materiale pedopornografico la difesa considerando che le ragazze avrebbero prodotto loro stesse video e foto poi condivise con l’istruttore.
Le ragazze e i corsi
Ma intanto sono decine i genitori che chiedono informazioni per verificare se le figlie abbiano partecipato ai corsi dell’istruttore arrestato del quale non è stato reso noto il nome. Ma la voce corre fra i frequentatori di corsi e palestre e risalire al giovane è operazione non impossibile per le ragazze che ne frequentavano i corsi
Commenta con Facebook