Monreale non è soltanto il duomo. Per fare riscoprire le tante bellezze nascoste della città normanna, sabato e domenica, l’Associazione commercianti di Monreale ha organizzato la “Festa ru pani ri Murriali”. Nell’ambito della manifestazione, è stato ideato un percorso dal titolo “Stucchi e putti sulle tracce del barocco” teso a valorizzare i gioielli barocchi della città, grazie alla collaborazione di alcuni alunni della scuola media Antonio Veneziano, coordinati dalla docente di Lettere Romina Lo Piccolo che ha lavorato al progetto prima dell’inizio dell’anno scolastico, scoprendo curiosità e leggende, sconosciute agli stessi monrealesi.
Il percorso ruoterà intorno alle chiese Madonna dell’Orto, san Castrense e degli Agonizzanti.
Sabato pomeriggio, dalle 16 alle 20, gli alunni della Veneziano tenteranno di sottrarre all’oblio quel piccolo scrigno di arte e storia che è la chiesa della Madonna dell’Orto, fagocitata dalle case del quartiere Bavera. I ragazzi faranno riscoprire le legende legate alla sua fondazione monastica per arrivare agli stucchi e ai preziosi quadri, poi trafugati, fino alla “Dormitio Virginis”, la statua della Madonna Assunta, restaurata di recente, cui è dedicata la chiesa. I visitatori potranno degustare le torte fresche e i prodotti artigianali preparati dalle mamme dei bambini coinvolti nel progetto.
I dolci saranno accompagnati dai prodotti caseari caprini forniti dall’azienda casearia delle Scale. Seguiranno un concerto dell’ensamble Barocco Mediterraneo, e uno al pianoforte di Sara e Chiara Grimaudo.
Un altro gruppo di alunni sarà impegnato nella chiesa di San Castrense, durante gli stessi orari; seguirà il concerto del coro polifonico “Cantate omnes”. Il progetto proseguirà anche domenica pomeriggio, nella chiesa degli Agonizzanti.
“Abbiamo pensato – ha spiegato la docente Lo Piccolo – che il barocco sia una di quelle risorse della città poco conosciute e, di certo, non inserita nei percorsi turistici convenzionali. I visitatori identificano Monreale con il il duomo. Grazie all’attività dei nostri ragazzi vogliamo contribuire a regalare ai turisti, ma anche ai monrealesi, una porzione della nostra storia, tanto poco conosciuta quanto affascinante”.
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