Wolfgang Amadeus Mozart era un massone. Il suo percorso spirituale e intellettuale ha influenzato decisamente la sua produzione creando un vero e proprio repertorio musicale massonico. Domani alle 18 al Teatro Real Santa Cecilia di Palermo, una lectio magistralis di musica e parole condotta da Giacomo Fornari, direttore del Conservatorio “Claudio Monteverdi” di Bolzano e membro dell’Akademie für Mozartforschung di Salisburgo, guiderà i presenti in un viaggio tra le maglie della vita (conosciuta e non) di Mozart.
L’evento che ha registrato il “tutto esaurito” è organizzato dalla R.L. Sicilia Libera 291 del Grande Oriente d’Italia nell’ambito della Biennale Internazionale d’Arte Sacra delle Credenze e Religioni dell’Umanità e del cinquantesimo anniversario del Collegio dei Maestri Venerabili della Sicilia. La lectio magistralis ha nel suo programma una serie di interventi musicali che coinvolgeranno anche altri due relatori, il pianista Piero Barbareschi e il tenore Erlendur Tor Elvarsson. Nel particolare:
Appena arrivato a Vienna, Mozart venne iniziato alle arti massoniche. Fratello della Loggia zur wahren Eintracht (Alla nuova speranza incoronata ndr.) dove fu iniziato anche il padre Leopold. Per la Massoneria speculativa inizialmente la musica era considerata un semplice, ma apprezzato “abbellimento” del lavoro rituale, con l’apporto di Mozart però assunse un carattere unico e inedito. A lui si deve l’invenzione di un linguaggio musicale capace di tradurre la simbologia in un’esperienza sonora unica e irripetibile. Ascoltare Il Flauto Magico per credere.