Dabo Vieux Saloum, 24 anni, è originario del Senegal, e sarà presidente della cooperativa “Ri-Genera”, che nasce grazie al progetto “Perché no?”. È uno dei 4 giovani migranti che lavoreranno nell’impresa sociale che si occuperà di pulizia, sanificazione e servizio di noleggio con conducente. Cureranno anche la coltivazione di un orto.

“Mi piace cominciare questa nuova avventura con gli altre tre ragazzi, che sono diventati miei amici. Per noi è un’occasione di lavoro importante”, dice. Insieme hanno condiviso un percorso di formazione. Fino alla costituzione della coop.

Gli altri giovani migranti

Con lui, c’è anche Joan Imafidon, mamma di tre figli, arrivata in Sicilia dalla Nigeria: “Sono stata a casa per tanti mesi senza lavoro, adesso ho un’opportunità grande”. Grazie al progetto, cofinanziato dalla Fondazione Con il Sud e dal Fondo beneficienza Intesa San Paolo, Sadibou Hydara, 25 anni, dopo sei anni dal suo arrivo dal Gambia, è riuscito a frequentare la scuola guida.

“Era un desiderio che avevo da tanto tempo”. Così potrà fare da autista per il noleggio con conducente di una vettura. E sono già arrivate le prime commesse per l’impresa.
Il progetto “Perché no?”, promosso dalla cooperativa sociale Asterisco, in partenariato con Centro Astalli Palermo, Confcooperative Palermo e l’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM), ha impegnato 14 giovani migranti, con la partecipazione a 130 ore di consulenza formativa e 120 ore di formazione on the job. Mentre gli altri sono stati accompagnati da alcuni tutor al lavoro subordinato, quattro di loro hanno trovato sbocco lavorativo nella costituzione della cooperativa. Ieri, la presentazione dell’impresa, nella sede di Confcooperative Palermo.

L’idea

“Quello dei giovani migranti è un target che abbiamo definito ‘sgusciante’, perché ci scappava via dalle mani – spiega la presidente della coop. soc. Asterisco, Maria Cristina Arena -. Sono persone che non riescono a fare dei progetti di vita. Ma siamo riusciti ad accompagnarli nelle varie fasi del progetto che più interessavano ai singoli ragazzi”. Alfonso Cinquemani, presidente del Centro Astalli di Palermo, evidenzia che “la nostra partecipazione a questo progetto nasce dalla nostra funzione di accoglienza dei migranti”. “L’88 per cento dei partecipanti a questo progetto sono giovani migranti che abbiamo conosciuto, accolto e accompagnato con la speranza di riuscire ad aiutarli a costruirsi un futuro”.

Cesare Arangio, presidente di Confcooperative Sicilia, che ha curato la consulenza formativa, spiega che “noi riscontriamo rispetto alla nostra base associativa l’esigenza di trovare professionalità in alcuni ambiti, come ad esempio l’agricoltura”. “Il corso di formazione ha prospettato a questi ragazzi un’opportunità reale di mercato”.