È di almeno 35 morti il bilancio di una nuova tragedia del mare al largo di Lampedusa. Al momento sono infatti stati recuperati 20 cadaveri dopo che due barconi carichi di migranti si sono ribaltati. Secondo le prime informazioni, sarebbero tra i 70 e gli 80 i superstiti.
Sarebbero tra «12 e 17 le persone disperse mentre otto cadaveri sono già stati recuperati» spiega Filippo Ungaro portavoce Unchr in base alle informazioni raccolte dall’organizzazione che sta assistendo i 60 sopravvissuti ospitati nell’hotspot.
«Fino a oggi sono stati 675» tra morti e dispersi «dall’inizio dell’anno nel Mediterraneo centrale» ha ricordato il portavoce.
Le operazioni di soccorso dopo il naufragio sono molto complesse.
Le due imbarcazioni cariche di migranti, secondo quanto hanno raccontato i superstiti, sarebbero partite ieri sera da Tripoli, in Libia. Una delle due, nel viaggio verso la Sicilia, avrebbe iniziato ad imbarcare acqua e successivamente si sarebbe ribaltata. Alcuni dei migranti sarebbero riusciti a spostarsi sull’altra imbarcazione ma molti sarebbero caduti in acqua. Anche la seconda imbarcazione, però, essendo stracarica si sarebbe ribaltata.
Verso mezzogiorno oggi il barcone semiaffondato è stato avvistato da un elicottero della Guardia di Finanza a circa 14 miglia a Sud di Lampedusa: subito è scattato l’allarme e da Lampedusa sono partite le motovedette della Guardia Costiera, della Finanza e di Frontex.
Sui due barconi, sempre secondo i racconti dei sopravvissuti, ci sarebbero stati tra i 90 e i cento migranti. I 61 naufraghi superstiti sbarcati a Lampedusa, e già trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola, stanno iniziando a riferire quanto è accaduto. I dispersi – le ricerche sono in corso – potrebbero essere tra 20 e 40. Medici, psicologi e operatori di Euaa (Agenzia dell’Unione europea per l’asilo), con l’aiuto dei mediatori culturali, stanno sottoponendo a controlli i superstiti. Non sembrano esserci emergenze sanitarie e non ci sono minori non accompagnati tra le persone sopravvissute.
Ci sarebbe anche un bimbo tra i morti nel naufragio di due barconi a largo di Lampedusa. Il corpo del piccolo sarebbe stato ripescato dai soccorritori e portato a terra. Proseguono le ricerche dei dispersi.
“Sono 60 le persone sopravvissute al naufragio dei due barconi a 18 miglia da Lampedusa, tra loro vi sono 56 uomini e 4 donne”. Lo fa sapere la Croce Rossa Italiana, che gestisce l’hotspot di contrada Imbriacola. Sono venti invece i cadaveri recuperati. “Non si hanno al momento notizie certe sulla presenza di altre persone a bordo delle due imbarcazioni il cui viaggio, iniziato da Zawiya, in Libia, si sarebbe interrotto improvvisamente in mare per cause ancora da accertare” dice la Croce rossa. Quattro persone sono state portate al poliambulatorio per le visite mediche.
“Esprimo la mia solidarietà alle vittime di questa ennesima strage frutto di una politica governativa in Italia che criminalizza e blocca i salvataggi in mare da parte delle Ong. Una politica che ostacola con ogni espediente il doveroso soccorso in mare ed affida il respingimento e il trattenimento in lager a cielo aperto in Libia migliaia di migranti ad accordi con le cosiddette autorità libiche criminali e torturatori come Almasri”. Lo ha detto l’europarlamentare di Avs Leoluca Orlando






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