Mentre si attende che la I Commissione Parlamentare, Affari istituzionali, dia il proprio parere obbligatorio alle ultime nomine della giunta regionale che riguardano Consorzi universitari, Iacp (Istituti Autonomi Case Popolari) ed Enti parco, non accenna a spegnersi la polemica sulle scelte che sono state fatte anche se si tratta di schermaglie, per lo più, fra maggioranza e opposizione.
C’è, però, qualche vicenda che prosegue sotto traccia, nel sottobosco del centrodestra. Radio palazzo parla di delusioni serpeggianti fra gli alleati. E fra queste ci sarebbe più di un distinguo su almeno due nomine, quelle che riguardano il Parco delle Madonie e quello dei Nebrodi.
In questo clima si appresta a lasciare il Parco delle Madonie il Commissario Totò Caltagirone, proprio qualche giorno dopo che l’Ente è tornato a pieno titolo dentro il gruppo dei Geoparchi Unesco. Al posto di Caltagirone arriva il sindaco madonita Giuseppe Ferrarello e questo ha agitato altri sindaci del comprensorio. Ma cosa troverà Ferrarello ad attenderlo? Lo abbiamo chiesto a chi dovrà passargli il testimone.
L’eredità del Commissario Caltagirone
A breve dovrà lasciare la guida dell’Ente Parco delle Madonie, si conclude la sua seconda volta da Commissario. Le “brucia” dover andare via subito dopo aver ottenuto di nuovo la certificazione Unesco?
“Ero sono stato designato nel gennaio del 2023 per la seconda volta alla guida del Parco delle Madonie, sulla base di un comune sentimento ispirato da fiducia, conoscenza del territorio, ed esperienza amministrativa e perché c’erano delle criticità, da sistemare e da correggere. Credo di avere centrato tutti gli obiettivi, dal cartellino verde del Geopark Unesco, alla lotta alla fauna selvatica, con la realizzazione di un centro di stoccaggio per i capi catturati, alla collaborazione diretta con l’assessorato Territorio per la promozione delle aree protette nel mondo. Abbiamo perfino trovato il tempo per realizzare un museo geologico. Mi “brucia” dovere andare via? No! Ho cercato di fare il mio dovere di funzionario regionale, mi basta e avanza”.

Totò Caltagirone – Commissario Ente Parco Madonie
Un riconoscimento quello dell’Unesco che premia le Madonie. Questa è una medaglia che, però, si appunta da sola
“Intanto mi preme ringraziare la vostra testata giornalistica per la vicinanza e l’attenzione nei confronti dell’Ente Parco delle Madonie in ogni sua iniziativa e attività. Per rispondere alla sua domanda: ci sono voluti circa mille giorni di grande lavoro e sacrificio per ricevere questo riconoscimento. Alla fine, siamo riusciti a ritornare al centro dell’attenzione nel sistema scientifico e nella rete delle aree protette e dei Geoparchi internazionali”.
Il percorso
Ci racconti il percorso
“Le Madonie, sono passate da “cenerentola” a protagoniste riconosciute, invitate e ricevute nei “salotti” più importanti d’Europa e del mondo. E questo, proprio grazie al nostro lavoro che, è stato apprezzato dalla nostra Ambasciata Unesco a Parigi e che ci ha permesso di superare le prescrizioni e gli avvertimenti della rete mondiale dei Geoparchi”.
C’erano “prescrizioni” importanti da ottemperare
“L’allargamento dei confini del Madonie Geopark ad altri 7 Comuni, che da 15 sono passati a 22 (da 400 a 1600 Km2), un protocollo d’intesa con la Cattedrale di Cefalù per la valorizzazione ed il rafforzamento identitario dei due siti UNESCO, il miglioramento di alcuni sentieri naturalistici e geologici, una generale riorganizzazione delle azioni di comunicazione che hanno rafforzato nella popolazione il senso di appartenenza ai valori Unesco. Abbiamo varato una nuova Sezione geologica, intitolata al Geologo Giuseppe Torre, del Museo Collisani di Petralia Sottana presso i locali della sede dell’Ente Parco, abbiamo rafforzato lo staff Geopark, sono state coinvolte le scuole locali e i giovani, con lezioni a studenti delle scuole del territorio particolarmente orientate al valore scientifico del Madonie Unesco Global Geopark. Abbiamo anche rafforzato la collaborazione con le Università siciliane per il supporto all’ammodernamento del Museo Geopark e per lo sviluppo di progetti per la tutela della Biodiversità”.
La cronaca ci consegna valutazioni terze

I Geoparchi Italiani accolti nella residenza dell’ambasciatore Stellino.
La cronaca delle ultime settimane ci ha consegnato anche valutazioni terze e in particolare le congratulazioni al Geoparco delle Madonie da parte dell’ambasciatore italiano presso l’Unesco, Liborio Stellino.
Ma il parco era davvero a rischio esclusione dalla rete mondiale dei Geoparchi?
“Ringrazio l’ambasciatore Stellino ma anche la Regione Siciliana che ha creduto nel nostro lavoro e nelle nostre idee, la Diocesi di Cefalù, il GAL ISC Madonie e i comuni del Madonie UGGp, lo staff Geopark, i 12 Geoparchi Italiani, coordinati dalla da Alessia Amorfini. Capimmo proprio in uno degli incontri tenutisi a Parigi, a febbraio 2024, nella residenza privata dell’Ambasciatore, che l’Italia non poteva permettersi questo scivolone, le nostre Madonie non dovevano e non potevano in nessun modo, con un cartellino rosso indebolire la presenza Italiana nella rete dei Geoparchi mondiali. E allora abbiamo lavorato senza sosta e raggiunto uno ad uno tutto gli obiettivi.
Oggi possiamo andare fieri di questo risultato che, ha permesso alle Madonie di fregiarsi di questo riconoscimento e lo riteniamo un bel traguardo raggiunto, seppur in mezzo a tante difficoltà, ma abbiamo la consapevolezza, che debba essere la base di ripartenza per continuare ad alzare il livello di attenzione nei confronti di un territorio che dovrà tenere alti gli standard richiesti dalla rete mondiale dei Geoparchi UNESCO.”
Cosa lascia al suo successore e che consiglio vuole dargli, se vuole dargliene uno, nel prendere in mano il Parco?
“Lascio un Parco che avrà quattro anni di tempo per dimostrare di mantenere alti gli standard qualitativi raggiunti e il livello di interventi per potenziare le Madonie nella rete dei Geoparchi mondiali. Un’attività di contrasto alla fauna selvatica fortemente avviata e un parco vivo.
Infine non credo di dovere dare consigli a nessuno. Il territorio avrà ormai una governance a trazione tutta madonita. È un’occasione irripetibile per fare vedere capacità e risultati”.






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