Quanto sembra lontana questa foto. La foto di Un Raciti sorridente che aveva vinto la sua battaglia e si apprestava a governare il Partito di tutti con una stretta di mano a Giuseppe Lupo oggi vice presidente dell’Assemblea, ex segretario, ex presidente del partito, rappresentante di corrente ‘altra’ oggi vicina ai renziani e già allora in avvicinamento.
Quel partito non sembra esserci più e dopo settimane di scontri dai toni anche violenti, sul cuffarismo, sul tesseramento e sulla scelta del sindaco di Palermo, non va a buon fine il week-end dedicato alla pacificazione. Tutti i segretari tentano di spegnere le polemiche a Palermo Carmelo Miceli (renziano) a livello regionale proprio Fausto Raciti (giovane turco). Ma il risultato generale non è proprio un granché.
Andiamo per ordine, il primo a lanciare la palma è Carmelo Miceli segretario del Pd di Palermo. Lo fa stoppando il dibattito sulla scelta del candidato sindaco “Per la scelta del candidato a Sindaco  di Palermo c’è ancora tempo -dice Miceli -, ma avere messo la questione all’odg con congruo anticipo ed avere già chiarito a tutti che il programma per la città ha la priorità sui nomi è già un’ottimo inizio”.
Ma se sul candidato getta acqua sul fuoco, su altro, invece, sembra gettare benzina “Devo riscontrare, invece, che ci sono questioni di maggiore urgenza sulle quali il mio partito risulta in perenne ritardo. Questioni regionali che sembrano interessare meno del “totonomi” palermitano. Ricordo a tutti che nell’ultima direzione regionale avevamo deciso di investire le nostre energie e di dare assoluta priorità a questioni importanti quali quelle del precariato negli enti locali, del lavoro e dell’approvazione della riforma dei liberi consorzi”.
“Beh, a distanza di mesi, non si può non riscontrare che la sensazione che si ha è che tali temi siano stati posati nuovamente nel dimenticatoio. Al fine di tentare di superare questo impasse, la Segreteria Provinciale di Palermo ha chiesto un incontro all’On. Alice Anselmo, Presidente del Gruppo parlamentare del PD, per fare il punto sui lavoro dell’ARS e per individuare, insieme al Gruppo, azioni e tempi certi di risoluzione dei maggiori problemi dell’isola”.
Il bersaglio sembra essere il segretario regionale Fausto Raciti che Miceli scavalca nel chiedere l’incontro al capogruppo renziano Alice Anselmo.
Ma Raciti non se la prende, al contrario rilancia su un altro argomento ovvero il tesseramento e usa una interpretaione della parole del premier per entare di spegnere la polemica  “Renzi nel dire che il Pd non si scala con i pacchetti di tessere ma con le idee e che  la crescita del Pd- dice Raciti – non può essere una marmellata indistinta mette la parola fine ad un dibattito fin troppo lungo”.
“Oggi abbiamo ascoltato parole che per noi sono definitive – continua Raciti da favara dove interviene all’apertura di una campagna elettorale -: no ai pacchetti di tessere, no a chi pensa di scalare il pd in maniera opaca, sì a un partito che cresce e si rinnova. Chi ha provato a strumentalizzare il confronto o a eludere il tema, con le più disparate intenzioni, oggi ha ricevuto una risposta inequivocabile. Mi auguro che si possa scrivere la parola fine alle polemiche di queste ultime settimane e si possa tutti insieme lavorare a testa bassa per la vittoria al Referendum costituzionale”
Ma le parole di Renzi vengono lette esattamente al contrario dai renziani che ritengono di avere il diritto di darne l’interpretazione autentica. Fuori microfono sostengono di essere stati proprio loro a lanciare il problema dei pacchetti di tessere e poi affidano al Presidente del Pd Giuseppe Bruno la reazione “Matteo Renzi oggi ha fatto riferimento a una vicenda sul tesseramento che riguarda un’altra regione, non la Sicilia. Raciti – dice Bruno – invece di occuparsi di tessere utilizzando prima le interviste a Cuffaro e ora addirittura strumentalizzando Renzi, riesce ad occuparsi di politica? Segretario stia sereno, si occupi del partito senza fare più polemiche, che tanto nuocciono alla nostra base, e non faccia come i bimbi che, quando si rendono conto di aver perso, lasciano il campo portandosi il pallone. Si rilassi e pensi a rilanciare il Pd in Sicilia che ci sembra un po’ fermo”.