“A maggio del 2018 la Procura di Caltanissetta convocò Crocetta per rendere interrogatorio, ma quella convocazione fu revocata dopo 48 ore. Nell’avviso di convocazione si contestava un finanziamento illecito di 1.000.000 di euro per la campagna elettorale del 2012; oggi nell’avviso di conclusione indagini si contesta una cifra di 400.000 versati da Montante e Catanzaro.

Ebbene, l’intera campagna elettorale di Crocetta è stata finanziata con contributi medi di 5.000 euro, conferiti con bonifici bancari, e integrati da Crocetta con assegno di 20.000 per saldare i debiti residui con i fornitori. Queste sono cifre vere e plausibili per una terra come la nostra in cui le imprese non hanno soldi per pagare gli stipendi e devono ancora nascere imprenditori disposti a puntare 400.000 sulla vittoria di un candidato del centrosinistra che i sondaggi dell’epoca davano perdente rispetto a Musumeci”.

Lo dice l’avvocato Vincenzo Lo Re in una nota. “Nessuna nomina è stata sollecitata a Crocetta da Montante, e se è vero che la Vancheri era espressione di Confindustria, così come lo era Marco Venturi nominato da Lombardo (senza che il fatto costituisca reato), altrettanto vero è che la Lo Bello era rappresentante del mondo sindacale – aggiunge l’avvocato – Per quanto concerne i rapporti con Catanzaro, basta leggere le cronache di giugno 2015 per verificare che la discarica di Siculiana fu l’unica che non si adeguò all’ordinanza con la quale Crocetta obbligava tutte le discariche siciliane a biostabilizzare i rifiuti.

Da tale opposizione scaturì un braccio di ferro che portò al fermo della discarica per tre mesi, con un danno quantificabile in diversi milioni di euro. Attendiamo poi di sapere in relazione a quali appalti Crocetta avrebbe agevolato gli interessi di altri imprenditori vicini a Montante.

Infine prendiamo atto della periodica ricomparsa di un fantomatico video a contenuto sessuale che ritrarrebbe Rosario Crocetta in atteggiamenti intimi. Se ne è parlato la prima volta durante la campagna elettorale per le comunali di Gela del 2008 e Crocetta querelò per diffamazione i suoi avversari politici, poiché non ha nulla da temere per insinuazioni di questo tipo”.